Cronaca

Anziano "archeologo" nei guai
Aveva in casa 600 monete antiche

Sono stati restituiti allo Stato, per il tramite della Soprintendenza Archeologia, Beni Artistici e Paesaggio di Cremona, Lodi e Mantova oltre mille reperti di natura archeologica e altri beni culturali.

Manufatti in ceramica e in piombo, fibule, chiavi, spille ed anelli, ma anche tendi arco e pendenti apotropaici, che possono essere inquadrati in un ampio orizzonte cronologico: reperti di età protostorica (V sec a.C.) e anche dell’età romana sino al XX secolo.

I Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Monza, coordinati dall’Autorità Giudiziaria di Mantova e in collaborazione con i funzionari archeologici della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova, nell’ambito delle attività di controllo ai mercati e fiere di antiquariato avevano sequestrato attrezzi e materiale vario per le ricerche e scavi nonché numerosi pesi in metallo di varie dimensioni: palle per avancarica in metallo, circa 200 oggetti in bronzo e metallo di diverse forme e dimensioni, alcuni bronzetti, frammenti e vasi in terracotta.

L’attività di indagine ha permesso anche di sequestrare circa 600 monete in varie realizzazioni metalliche (oro, argento e in leghe non nobili) e in eccellente stato di conservazione, risalenti a diverse cronologie che coprono dalle prime forme di monetazione note in ambito padano (VI-V sec. a.C.) sino al XIX secolo con alcuni nuclei di età romana, tardoantica e medievale.

Il tutto è infatti risultato provento di attività di scavo e ricerca condotta da un anziano cittadino della provincia di Mantova che, per tale motivo, è stato deferito in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per ricettazione e impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato.

 

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