Politica

Rinnovo Cigni, maggioranza:
"Giusto non cambiare strada"

Non si placa la polemica sul rinnovo dell’incarico per il soprintendente del Teatro Ponchielli, Andrea Cigni. A intervenire, ora, è la maggioranza, che prende posizione su quanto sta accadendo, dopo le bordate dell’opposizione. “Ancora una volta si utilizza il Ponchielli e il soprintendente Cigni per una battaglia politica di basso profilo” evidenziano i capigruppo in consiglio comunale Roberto Poli (PD), Enrico Manfredini (Fare Nuova la Città-Cremona Attiva) e Lapo Pasquetti (Sinistra per Cremona- Energia civile).

“E sembra proprio che la minoranza speri in futuro di mettere le mani sul teatro. Ma in questa vicenda la politica deve stare a rispettosa distanza!
Perché al di là delle discettazioni relative al limite tra scelta tecnica e scelta politica, in questo caso il Cda del Ponchielli (l’unico deputato a prendere una decisone, come da statuto della Fondazione) è stato chiamato a rispondere a una domanda molto semplice: il Sovrintendente Cigni ha operato bene nel suo ruolo per il teatro Ponchielli? E la risposta è sicuramente si, cosa riconosciuta anche da parte di chi oggi ha espresso critiche sul rinnovo.

In qualsiasi organizzazione ben gestita, pubblica o privata, le persone che hanno dimostrato di poter portare un valore aggiunto, si cerca in tutti i modi di tenerle e incentivarle a restare; il valore di un’organizzazione risiede infatti, in primis, nelle persone che la costituiscono!

Cigni, con il contributo del suo staff, ha portato risultati artistici ed economici di assoluto rilievo, svecchiando il teatro e aprendolo alla città e al territorio, coinvolgendo un nuovo pubblico più giovane, con stagioni di qualità, progetti innovativi, un aumento notevole del numero di soci privati e un aumento di liberalità e sponsorizzazioni. I risultati sono certificati anche dal ministero e dal pubblico, non sono una nostra opinione!

Proprio per questi risultati raggiunti e per le attività in corso e quelle pianificate, il Cda ha ritenuto opportuno a maggioranza rinnovare a Cigni il contratto per un triennio. Il rinnovo non può che essere triennale, perché un rinnovo annuale, come fantasticato da alcuni, cozza con ogni logica di gestione efficace ed efficiente del teatro.

Un teatro che funziona bene come il Ponchielli ha bisogno di avere un respiro triennale, lo stesso che devono avere per legge le programmazioni di ogni teatro di tradizione. E a cui sono legati i relativi finanziamenti. Ed è anche rispettoso nei confronti di qualunque professionista che si assume questa responsabilità. La scelta del rinnovo è stata dunque dettata da una valutazione molto trasparente e condivisa da chi frequenta il teatro e conosce le cose: il teatro sta andando molto bene!

Anteporre valutazioni politiche strumentali o polemiche politiche alle scelte che hanno ricadute tecnico gestionali e’ sbagliato. Certamente nella politica culturale di una città si deve considerare se il teatro porta avanti percorsi virtuosi e per questo operare. Poi il sovrintendente, nel suo ruolo tecnico, risponde al Consiglio di amministrazione del teatro, come da statuto, non all’amministrazione comunale in carica. E subordinare la scelta del Sovrintendente alle elezioni amministrative decreterebbe il subordinare la cultura teatrale alla politica in modo sbagliato.

Questa indipendenza del teatro infatti è sempre avvenuta: Angela Cauzzi è stata riconfermata più di una volta sovrintendente a scavalco di 2 amministrazioni, senza che mai nessuno, sullo scavalco, avesse sollevato dubbi o difficoltà. E per quanto attiene alle considerazioni di partecipazione democratica nei processi decisionali e presunta gestione padronale rammentiamo che è stato fatto un’azione di ascolto per acquisire il parere di tutti i soci fondatori e sostenitori del teatro (solo 2 fondatori non si sono fatti trovare), per raccogliere orientamento ed eventuali perplessità. La assoluta stragrande maggioranza ha ritenuto opportuno rinnovare il contratto triennale!

Quando vi è una fortissima convergenza diventa allora una prepotenza voler imporre le scelte della minoranza alla maggioranza. Infine abbiamo letto di dichiarazioni fumose su questioni giudiziarie pendenti. Perché gettare fango quando non risultano esserci informative formali, né atti pubblici a riguardo? E soprattutto che cosa poi c’entrerebbe questo con l’atto amministrativo di cui si sta parlando?

Invitiamo tutti a rimanere sulla questione che dovrebbe stare a cuore a tutti i cremonesi appassionati di teatro e della storia gloriosa del nostro teatro.
Il teatro Ponchielli, patrimonio della città e non della maggioranza o della minoranza, ha bisogno di poter lavorare in tranquillità, senza continue polemiche che non giovano a nessuno! Cigni e il suo staff stanno facendo molto bene, lasciamo che continuino così per il bene di Cremona” conclude la nota.

 

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