Chiesa

La Beata Vergine di Caravaggio
ha accolto il parroco don Spreafico

La parrocchia della Beata Vergine di Caravaggio, a Cremona, ha accolto domenica mattina don Andrea Spreafico, nuovo parroco. Lo annuncia il sito della Diocesi. La celebrazione dell’Eucarestia, presieduta dal vescovo Antonio Napolioni, è stata preceduta dal saluto dell’assessore Barbara Manfredini, che a nome dall’Amministrazione comunale di Cremona ha accolto il nuovo parroco, ricordando la disponibilità del Comune a collaborare nel rispetto dei diversi ruoli, assicurando il sostegno e sottolineando l’importanza di costruire modelli innovativi per dare impulso alla solidarietà e alle scelte sociali.

In chiesa molti i parrocchiani provenienti dalle parrocchie di Cicognara, Cogozzo e Roncadello Po, insieme ai familiari hanno voluto accompagnare il sacerdote nella nuova parrocchia cittadina. All’inizio della Messa, accompagnata dai canti del coro parrocchiale, il vescovo di Cremona ha subito rivolto un suo pensiero a don Riccardo Vespertini, cappellano del vicino ospedale e nominato collaboratore parrocchiale, purtroppo assente perché momentaneamente malato.

La celebrazione è quindi iniziata con la lettura del decreto di nomina da parte di don Pietro Samarini, vicario zonale, al quale è seguito un canto di invocazione allo Spirito Santo e quindi, l’aspersione dell’altare e dell’assemblea seguita dall’incensazione dell’altare da parte di don Andrea.

Una rappresentante della parrocchia ha preso poi la parola per riportare il saluto rivolto ai due sacerdoti che iniziano a svolgere il loro lavoro nella comunità: “Siamo un quartiere di periferia con una popolazione multietnica, di famiglie con bambini piccoli e di anziani: i luoghi più significativi sono il carcere, l’ospedale e il monastero di clausura – ha quindi proseguito nel suo saluto – abbiamo reciprocamente delle aspettative: noi desideriamo guide sicure, pastori avveduti e lungimiranti che mettano al centro le persone più che le cose da fare e che sappiano ascoltare più che organizzare: che ci aiutino a vivere la nostra periferia nella visione di Chiesa a cui costantemente ci chiama Papa Francesco. Pensiamo che voi desideriate trovare una comunità accogliente, laici capaci di comprensione e condivisione”.

Il vescovo Napolioni nella sua omelia ha voluto sottolineare il comune bisogno di comunione: “Il Vangelo di oggi ci invita a cercare Gesù nella collaborazione con don Riccardo, con i parroci vicini, con il vescovo: c’è tanto bisogno di comunità perché nessuno vive chiuso dentro i confini dei quartieri. – ha quindi continuato il vescovo nella sua riflessione – fare il parroco insieme a una comunità che è in cammino in ascolto della Parola, nella ricerca del Signore e nel cogliere ogni frammento di vita nel Corpo di Cristo è la cosa più bella che ci possa capitare. Per questo auguro a don Andrea e a tutti voi di essere un prete e cristiani felici”.

La celebrazione è proseguita con la liturgia eucaristica, al termine della quale don Andrea ha rivolto alcune parole ai presenti: “Il mio saluto è un augurio: ai miei nuovi fratelli e sorelle della “Beata” dico che non abbiamo tempo da perdere, non possiamo buttare via le mie e le vostre fatiche, anzi le porteremo ogni domenica sull’altare del Signore perché il suo Spirito le trasformi nel suo Corpo. Mettiamoci pure all’opera senza alcuna paura: abbiamo il permesso di cambiare tutto tranne il Vangelo di Gesù”.

Per concludere la mattinata di gioia, dopo le firme dell’atto di immissione alla presenza dei testimoni, è stato quindi il momento di un rinfresco in oratorio per festeggiare insieme e scambiare le prime parole di conoscenza con il sacerdote appena accolto.

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