Cronaca

Caso Cauzzi, indagato Rurale
Aperta indagine per calunnia

L’ex sovrintendente del teatro Ponchielli Angela Cauzzi, prosciolta con formula piena nel gennaio dell’anno scorso dall’accusa di abuso di ufficio, ha presentato denuncia nei confronti di Andrea Rurale, ex consigliere della Fondazione Ponchielli che contro di lei aveva presentato l’esposto che l’aveva fatta finire sotto indagine.

Angela Cauzzi

Le accuse contro la Cauzzi si sono rivelate infondate, ed ora, con l’ipotesi di reato di calunnia, la procura di Cremona ha aperto un’inchiesta nella quale Rurale risulta indagato. “Abbiamo ricostruito nel dettaglio tutti i fatti”, ha detto l’avvocato Isabella Cantalupo, legale della Cauzzi. Il gip ha ordinato alla procura di proseguire con le indagini, dando sei mesi di tempo al pm per acquisire documentazione e sentire persone.

Andrea Rurale

Accusata di aver violato la disciplina relativa ai contratti pubblici di fornitura soprasoglia, il 13 gennaio dell’anno scorso l’ex direttore del teatro, incarico svolto per più di trent’anni, era stata prosciolta dal gup che nella motivazione aveva ritenuto “francamente difficile sostenere che la condotta della Cauzzi fosse sorretta dalla consapevolezza e dalla volontà di violare la disciplina, avendo la stessa agito in assoluta buona fede, e in ogni caso nella convinzione, peraltro generalizzata sia in coloro che hanno operato all’interno della Fondazione, sia nei terzi che con la stessa hanno intessuto rapporti, come ad esempio la Regione Lombardia, che la Fondazione fosse un soggetto giuridico di diritto privato, come tale assolutamente libero nella contrattazione e come tale non vincolato all’esperimento di procedure ad evidenza pubblica, che non risultano essere mai state applicate nè nei rapporti con i dipendenti, nè nei rapporti con altri fornitori”.

L’avvocato Cantalupo

La Cauzzi era stata al centro delle polemiche per tutto il 2020 a seguito della decisione del presidente della Fondazione Ponchielli, il sindaco Gianluca Galimberti, di non rinnovarle più il contratto, in scadenza a fine anno, dopo 30 anni di guida del teatro. Una lunga serie di attriti, anche all’interno del Cda della Fondazione, derivanti essenzialmente dalle modalità con cui era stato chiuso il rapporto. Modalità che non sono mai state digerite da una fetta importante del Partito Democratico che, ad esempio con Luciano Pizzetti, aveva manifestato stima incondizionata per la dirigente e mai apprezzato il modo sbrigativo con cui era stata allontanata.

Sara Pizzorni

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