Smog, i dati: continua il trend
in discesa di No2, Pm2,5, Pm10
Qualità dell’aria: molto resta da fare in Pianura Padana, ma sono dati positivi quelli che arrivano per la Lombardia e per Cremona dal monitoraggio del periodo 1 settembre 2022 – 31 agosto 2023 effettuato da Arpa Lombardia, presentati al Tavolo istituzionale Aria riunitosi lo scorso 11 settembre in Regione, presieduto dall’assessore Giorgio Maione. Il confronto dei dati ambientali rilevati nell’ultimo anno con le annualità precedenti rispetto al medesimo periodo, mostra che – riguardo ai limiti imposti alle concentrazioni medie annue e orarie di NO2 e la concentrazione media annua di PM10 e PM2,5 – la situazione sta migliorando, con valori dei tre inquinanti al di sotto dei limiti negli ultimi anni e in progressiva diminuzione.
Un trend dunque che continua, dopo i positivi riscontri emersi lo scorso anno (il 7 ottobre) durante il convegno organizzato dal Comune di Cremona alla presenza anche dell’allora assessore all’Ambiente Cattaneo.
In particolare per le PM10, la concentrazione media nel periodo 1 gennaio 2023 – 31 agosto vede il territorio di Cremona (prendendo a riferimento la stazione peggiore) al di sotto del limite di 40μg/m3, ossia il valore limite posto dalla direttiva della Commissione Europea del 2008, un valore che la stessa Commissione propone di abbassare a 20μg/m3. Anche il numero di sforamenti giornalieri è in netto calo rispetto agli anni precedenti ed inferiore al limite normativo attuale (35 giorni). In valore assoluto per le PM10 la città di Cremona si pone al di sotto di altri tre capoluoghi regionali ed in linea con le altre città del bacino padano.
Per quanto riguarda le PM 2,5 sempre prendendo in esame la stazione peggiore, si denota un dato di 22μg/m3 che rimane al di sotto dei 25 μg/m3 fissati per legge e comunque conferma il trend in netta e progressiva diminuzione rispetto agli anni precedenti (nel 2012 la città di Cremona registrava un dato di 38 μg/m3).
Il dato delle PM 2,5 pone il territorio della città di Cremona in linea con le altre città limitrofe.
Positiva anche l’evoluzione pluriennale del biossido d’azoto No2, che vede la concentrazione media annuale cremonese in progressiva diminuzione ormai da diversi anni.
Dati che confermano anche per il 2023 quanto emerso nel convegno del 7 ottobre dell’anno scorso organizzato dal Comune a Cremona in Fiera con i contributi di Arpa e di studi indipendenti (Maria Luisa Volta dell’Università di Brescia e Lara Aleluia Reis (Fondazione Centro Euro Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici).
Una situazione che si allinea a quella emersa anche dalle risultanze della prima parte pubblicata dello studio epidemiologico da parte di ATS Valpadana ed anche della risposta del Ministero e di ISPRA, che rigettando il ricorso di alcuni cittadini che richiedevano l’adozione di provvedimenti contingibili e urgenti, evidenziava l’insussistenza dei presupposti e argomentava il trend di progressivo miglioramento della situazione ambientale.