Ambiente

Biometano: accanto all'impianto
previsti 8000 mq di fotovoltaico

E' emerso durante la Conferenza dei servizi di venerdì scorso. I moduli saranno a terra e compatibili - secondo il progetto - con il prato fiorito.
Chiarite anche le 5 direttrici dei mezzi pesanti che trasporteranno reflui e scarti agroalimentari e digestato: ingresso e uscita da via Antichi Budri. Comune di Cremona preoccupato per via San Rocco - via Diritta.

Accanto al previsto impianto di biometano, in un’area destinata a un possibile futuro ampliamento, potrebbe sorgere un parco fotovoltaico a terra di potenza pari a circa 600-700 kilowatt picco. E’ una delle novità emerse nella prima seduta della Conferenza dei servizi di venerdì scorso in Provincia di Cremona, l’ente che guida l’istruttoria per il rilascio dell’autorizzazione alla società agricola Fragea (A2A). Circa 8.000 metri quadrati (più di un campo da calcio) inizialmente destinati a prato fiorito. L’elettricità prodotta, spiega la relazione tecnica presentata da A2A, “potrà essere utilizzata all’interno dello stesso impianto in modo da ridurre ulteriormente l’utilizzo del cogeneratore. Alternativamente tale area potrebbe essere utilizzata per la realizzazione di ulteriori vasche di stoccaggio del digestato. In ogni caso tali modifiche progettuali saranno oggetto di separata istanza”.

L’impianto fotovoltaico (FTV) è al momento in fase di valutazione e sarebbe conforme – spiegano i proponenti – “alle recenti indicazioni contenute nelle Linee Guida e quesiti relativi al Decreto Biometano, che promuovono la realizzazione di impianti FTV abbinati all’impianto, che alimenti gli autoconsumi dello stesso”. Il prato fiorito sorgerebbe ai piedi dei moduli fotovoltaici e rispetterebbe quanto richiesto dal Comune di Cremona, ossia favorire la biodiversità e l’attività degli insetti impollinatori. Era questa una specifica richiesta del settore Progettazione – manutenzione – mobilità sostenibile, che aveva inoltre aggiunto a proposito delle opere di mitigazione ambientale, di escludere “l’utilizzo di rampicanti in quanto in breve tempo incontrollabili, nota la compromissione delle aree boscate a causa degli stessi”; e chiedeva che “nell’elenco delle specie di piante utilizzate venga inserito anche il tiglio, pianta molto utile agli insetti pronubi”. Infine, che “al fine di ridurre l’impatto dei transiti veicolari diretti all’impianto si valuti la posa di piante anche lungo la rete viabile nei pressi dello stesso (in particolare Via S.Rocco, Via Bosco ecc)”.

 

CINQUE DIRETTRICI PER IL TRANSITO DEI MEZZI PESANTI. LE STRADE INTERESSATE – Via Bosco, appunto – è stato chiarito in via definitiva dagli stessi proponenti – non sarà interessata al traffico in entrata e in uscita dall’impianto.
L’abitato di Bosco ex Parmigiano, frazione di Gerre de Caprioli, tuttavia sarà attraversato dal transito dei mezzi pesanti. Emerge dalla descrizione della direttrice numero 4 citata dagli stessi proponenti: “Sarà utilizzata – si legge nella relazione – dai mezzi provenienti da Sud rispetto al lotto in esame, che transiteranno marginalmente per Bosco ex Parmigiano prima di immettersi sul tratto Sud della tangenzialina Est e quindi in via San Rocco. Si prevede che tale direttrice sarà utilizzata per conferire i rimanenti reflui (6.000 ton/y di liquame e 1.800 ton/y di letame) e insilato di mais e per ritirare il restante digestato (12.900 ton/y di liquido, 500 ton/y di solido)”.

Questi invece i tragitti delle altre quattro direttrici, basate sui contratti che Fragea ha già stipulato con allevatori e aziende agroalimentari o alimentari:

La direttrice 1, che si sviluppa su un tratto della SP10 (via Mantova), per poi immettersi sul tratto della “tangenzialina Est” a Nord del lotto e quindi raggiunge la via San Rocco, sarà utilizzata per conferire in impianto il triticale e parte del letame (circa 800 t/y) e dell’insilato di mais (circa 1/3 del totale), oltre ad essere utilizzata per i mezzi che ritirano circa 12.000 ton/y di digestato (10.700 ton/y di liquido, 1.300 ton/y di solido). Tale direttrice è in particolare rappresentativa di quanto proveniente dai terreni condotti dalla Soc. Fragea in Comune di Gadesco – Pieve Delmona, sui quali sarà altresì effettuato lo spandimento del digestato.

– La direttrice 2 è riferita a tutti i mezzi provenienti al di fuori della provincia di Cremona e che utilizzano la A21 (sia in direzione Brescia che Piacenza), utilizzando l’uscita di Cremona per immettersi sul medesimo tratto Nord della tangenzialina utilizzato per la direttrice 1: i mezzi che proverranno da tale direttrice saranno quelli utilizzati per conferire principalmente i sottoprodotti: di lavorazione degli oli vegetali, la vinaccia, la sansa di oliva, i sottoprodotti dell’industria della pasta, la farina glutinata di mais, i sottoprodotti della trasformazione di frutta e ortaggi, le trebbie di birra e una quota dei residui di macellazione;

– La direttrice 3 sarà utilizzata da mezzi di conferimento di gran parte dei reflui zootecnici (circa 27.600 ton/y di liquame e 7.000 ton/y di letame), del sorgo, e di un terzo dell’insilato di mais; su tale direttrice transiteranno inoltre i mezzi utilizzati per ritirare circa 42.900 ton/y di digestato liquido e 6.600 ton/y di solido. Tale viabilità si sviluppa sulla SP59, prima di svoltare in via Diritta tramite la via San Rocco. Tale direttrice è particolarmente rappresentativa di quanto proveniente dagli allevamenti posizionati nel Comune di Stagno Lombardo.

– Infine, la direttrice 5 sarà utilizzata per conferire i rimanenti sottoprodotti che saranno utilizzati in alimentazione, ovvero i sottoprodotti dell’industria dolciaria e della panificazione, i sottoprodotti della lavorazione dei cereali, siero e derivati del latte e circa metà dei residui di macellazione. Tale viabilità sarà costituita da un tratto della SP498 (via Bergamo), per svoltare poi sulla SP 10 e da qui seguire il medesimo percorso descritto per le direttrici 1 e 2″.

 

LE PROSSIME SCADENZE – Dopo la presentazione del progetto gli enti si sono riservati di produrre ulteriori richieste di approfondimenti. Il comune di Cremona, presente con il sindaco Gianluca Galimberti e i dirigenti Marco Masserdotti e Marina Venturi, ha ribadito l’inadeguatezza della soluzione proposta in relazione alla condizione attuale del percorso da via S. Rocco – Via Diritta – Via Antichi Budri e si è riservato di formulare una richiesta d’integrazioni al riguardo. Gerre de Caprioli (con il sindaco Michel Marchi che insieme al collega di Bonemerse Luca Ferrarini ha affidato l’incarico a un pool di esperti) farà lo stesso in merito anche ad altri aspetti (emissioni odori, ecc); mentre il sindaco di Stagno Lombardo Roberto Mariani ha sollecitato ulteriori valutazioni in merito all’utilizzo intensivo della viabilità esistente e in particolare della Bassa per Casalmaggiore (sp 59).
Entro il 2 ottobre dovranno essere inviate le richieste di integrazioni documentali; la Provincia avrà tempo una settimana (fino al 9 ottobre) per formalizzarle; poi il proponente avrà 30 giorni di tempo, eventualmente prorogabili a 180 giorni, per consegnare quanto richiesto. La riunione conclusiva della Conferenza dei servizi verrà convocata entro 10 giorni dal termine della consultazione della documentazione integrativa. I lavori dovranno concludersi entro 90 giorni dalla data della riunione.

Giuliana Biagi

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