Cronaca

Morte di Federico Baini, la
costernazione di amici e colleghi

Non solo Pizzighettone,  il paese dove era nato e cresciuto. Anche Codogno è in lutto per la morte di Federico Baini, 39 anni, morto ieri mattina, incastrato nella sua Fiat Punto andata a sbattere contro un camion di A2A lungo la tangenzialina di Cremona. Lo conosceva bene Francesco Passerini, sindaco del comune lodigiano, suo compagno di classe all’istituto tecnico Cesaris di Casalpusterlengo: “C’eravamo visti un mese fa a Codogno, Federico era una persona di una simpatia quasi soprannaturale, intelligente, arguto. Non ci sono parole, l’unica cosa che mi sento di dire è che sono vicino ai suoi genitori, alle sorelle, a tutti i suoi cari”.

Con il sindaco di Pizzighettone, Luca Moggi, c’era una amicizia di vecchia data: “Aveva un anno in meno di me, ci siamo frequentati negli ambienti scolastici e poi c’è stata la parentesi sportiva, ci incontravamo all’oratorio e nei vari tornei. Era appassionato di calcio e molto bravo, ha giocato fino a qualche anno fa nel san Luigi, dopo le partite si fermava di frequente in paese e così i rapporti non si sono mai interrotti del tutto, anche se da qualche anno si era stabilito a Cremona insieme alla compagna”.

Federico Baini

Una famiglia unita e molto conosciuta quella di Federico Baini: mamma, papà operaio e gran lavoratore, sorella maggiore con un’attività a Codogno. Una famiglia modello, con molti legami di parentela tra Pizzighettone e san Bassano. “Ho avuto la notizia dal sindaco di Codogno – continua Moggi-  quando mi ha chiamato non si sapeva ancora il nome, poi ho collegato la foto dell’auto con l’età. Fino alla triste conferma da un amico comune”.

La salma è già stata trasferita a Pizzighettone, la camera ardente è in corso di allestimento alla Fondazione Mazza e il funerale potrebbe svolgersi già domani.

“Ci lascia un ragazzo simpatico, solare che amava stare in mezzo alla gente”, l’amara conclusione del sindaco. “Esprimo sgomento e dolore per una persona che ha passato tutta la gioventù a Pizzighettone, il pensiero va alla famiglia e agli amici”.

Dal paese natale a Cremona. Chiusa l’agenzia di via Ghinaglia di Tecnocasa, di cui Baini era responsabile. Sulla vetrina è appeso un cartello  e in segreteria telefonica è registrato un laconico messaggio: “Chiuso per lutto”, le telefonate dirottate a un numero di cellulare. I colleghi sono costernati: “Siamo in  attesa di capire, ancora non ci rendiamo conto, in questo momento c’è solo la negazione di quanto successo, Federico lavorava in Tecnocasa da 20 anni”. Comprensibilmente non ci sono parole nemmeno per un ricordo della persona. “Magari più tardi, dopo il funerale, adesso non ci riusciamo”. gbiagi

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