Cronaca

Giornata fisioterapia, a Cremona
ambulatorio per bambini e ragazzi

Ambulatorio scoliosi: l'equipe formata da Fisiatri e Fisioterapisti dell'Asst Cremona

La Giornata mondiale della Fisioterapia – che si svolge l’8 settembre – anticipa di qualche giorno la riapertura delle scuole. È l’occasione per riflettere su quanto sia importante prendersi cura della postura fin dalla giovane età. Le ore trascorse sui banchi e il peso degli zaini influiscono notevolmente sulla salute di bambini e ragazzi, causando disturbi e problematiche che possono persistere o aggravarsi in età adulta. A ciò si aggiunge il tempo passato davanti al computer e l’utilizzo del cellulare, abitudini che tendono a modificare in modo negativo la postura, talvolta aggravando patologie già esistenti. Individuarle in anticipo e intervenire per tempo – con l’aiuto di specialisti preparati – può risolvere o migliorare notevolmente buona parte di queste problematiche.

All’Ospedale di Cremona, il servizio di Riabilitazione specialistica segue un ambulatorio per trattare paramorfismi e dismorfismi della colonna vertebrale e del piede. È gestito dalle fisiatre Letizia Pezzi e Lucia Feltroni, in collaborazione con le fisioterapiste Kathy Frusconi, Cristina Carli e Loredana Formis del servizio di Fisioterapia, coordinato da Roberto Bosoni. Rivolto a bambini e ragazzi con fino ai 16 anni di età, si occupa di circa 500 pazienti all’anno.

Offre un percorso di cura personalizzato, dalla diagnosi al monitoraggio di varie problematiche – in primis la scoliosi – che a seconda della gravità riscontrata vengono trattati con piani terapeutici differenti. L’osservazione prosegue per tutto il periodo di crescita, e può essere accompagnata da trattamenti ortesici (come il corsetto) e fisioterapici, seguiti passo a passo dagli specialisti.

Tra i dismorfismi, la scoliosi è senza dubbio il più noto e diffuso. Si tratta di una deformità tridimensionale della colonna vertebrale, e interessa tra l’1 e il 3 per cento della popolazione in età giovanile e adolescenziale. Esistono anche altre condizioni come l’ipercifosi, il dorso piatto o i dismorfismi di piede (piede piatto o cavo) che meritano attenzione soprattutto in età evolutiva.

Come spiegano le fisiatre Letizia Pezzi e Lucia Feltroni, “nella maggior parte dei casi, la scoliosi non ha una causa nota. Spesso si tratta di una patologia familiare, anche se con gravità differente. In età giovanile è asintomatica: se non curata, in età adulta può essere causa di dolore, deformità e disturbi cardio-respiratori, oltre a problematiche di natura estetica”.

Per diagnosticarla basta una radiografia del rachide, che permette di definire il grado di deformità in relazione al grado di maturazione ossea e impostare il migliore percorso di cura, che va dall’esercizio terapeutico alla necessità d’indossare un corsetto per un determinato periodo di vita.

Come spiega Roberto Bosoni, coordinatore del servizio di Fisioterapia e Riabilitazione dell’Asst Cremona, “mantenere a lungo posizioni scorrette durante la giornata (a scuola, a casa o nel tempo libero) può causare dolore più o meno intenso e limitare la mobilità, aumentando la rigidità o con effetti negativi sulla respirazione”.

Una postura inadeguata può incidere fortemente sulla salute, soprattutto per chi soffre di scoliosi o dismorfismi del rachide. In questi casi può essere necessario un trattamento riabilitativo mirato: “Gli obiettivi variano a seconda della gravità del caso, dalla semplice correzione posturale fino ad un intervento più strutturato, che può includere l’utilizzo del corsetto”.

La fisioterapia è efficace soprattutto se l’intervento è tempestivo e continua nel tempo: “Sulla base del progetto riabilitativo individuale definito dal fisiatra – prosegue Bosoni – il fisioterapista valuta il paziente e lavora con lui sulla consapevolezza e la percezione di una corretta postura, per strutturare un percorso personalizzato di educazione e di autocorrezione». Con l’aiuto dei genitori o dei caregiver di riferimento, l’attività può proseguire in autonomia anche a casa: «Il follow-up è fondamentale per seguire la crescita e l’evoluzione del paziente, adattando l’approccio terapeutico in base ai miglioramenti ottenuti. Il tutto sempre in collaborazione con il fisiatra di riferimento”.

Anche in questo caso, la prevenzione è parte della cura: “Durante la crescita – conclude Bosoni – è importante seguire un adeguato stile di vita e fare attività sportiva moderata con continuità, possibilmente scegliendo discipline che aiutano lo sviluppo e il potenziamento armonico del giovane, senza sovraccaricare il corpo né la mente”.

PRENOTAZIONI – Attualmente, i pazienti vengono inviati agli specialisti dai pediatri, dai medici di medicina generale o dello sport. Se necessario, durante la prima visita fisiatrica eseguita in ambulatorio viene definito il progetto riabilitativo individuale (PRI) finalizzato alla presa in carico fisioterapica, in cui sono definiti gli interventi e gli obiettivi da seguire a breve, medio e lungo termine.

Da gennaio 2024 si potrà accedere anche tramite CUP, presentando l’impegnativa del medico di base o del pediatra di libera scelta per “Prima visita fisiatrica – paramorfismo/dismorfismo del rachide/piede”.

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