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Pordenone, su YouTube i momenti drammatici della trattativa: “Lasciatemi armi”

(Adnkronos) – “Marco, tu e i tuoi colleghi avete insistito più volte sul fatto che siete contenti di sapere che non mi sono già sparato, che non mi sono ammazzato. Il motivo per cui le armi mi sono state assegnate e sono qui con me è perché sono una bestia fisicamente e sono solido mentalmente”. E’ una trattativa personale, a tu per tu con il negoziatore, quella avviata da Luca Orlandi asserragliato con le armi nella sua abitazione a Codrovado, in provincia di Pordenone. Il 55enne sottotenente, in un primo video pubblicato sul suo canale YouTube e di cui l’Adnkronos in possesso, accusa il “maresciallo” di induzione al suicidio. Lo ripete come un mantra, quasi ipnotico: “E’ induzione al suicidio maresciallo, dillo al Questore, agli altri. Io non sono normale, io sto da Dio”, dice. Ce l’ha con il mancato rinnovo per porto d’armi per tiro al volo e lo ripete in un ultimissimo video pubblicato trenta minuti fa. “Che paura avete di farmi avere il rinnovo?”, ripete. 

Un’ora fa un ultimo audio, al buio, dopo che i carabinieri hanno spento luce e gas. “Io sto bene al buio”, assicura. “Prima di spegnere la luce, avreste potuto fare un sacco di cose, capire, se sei un abile interlocutore, quale sarebbe la tua posizione mentale se fossi al mio posto”, dice Orlandi rivolgendosi al negoziatore. “Chi è stato messo in pericolo? Se avessi voluto fare qualcosa con quelle armi, se rappresentassi un qualsiasi pericolo, non sarebbe stato ieri il momento? La mia onorabilità non siete voi che potete discuterla, invece lo avete fatto, un sacco di gente lo ha fatto negli ultimi dieci anni”, aggiunge. 

Ed è sempre a Marco, il negoziatore, che si rivolge quando dice: “Perché pensavate mi fossi già sparato? Forse perché sapevate esattamente il tipo di stress che avete provocato e una persona normale è possibile che si spari a fronte della pressione che avete causato?”. “Non ho alcuna intenzione di ammazzarmi, non ho tendenze suicide – assicura Orlandi – Tu e i tuoi colleghi cosa ci fate qui, a giocare sulla vita altrui? Cosa racconti ai tuoi figli?”. “Il motivo per cui le armi con me sono al sicuro, è che sono psicologicamente mentalmente estremamente radicato. Posso avere i miei ‘burst’ (continua in inglese, riferendosi agli scoppi d’ira) ma durante i miei burst di un secondo non ho mai rappresentato un pericolo per nessuno. Stai scherzando con la mia vita e lo sapevi dall’inizio, dicendomi pensavamo fossi già morto. Come mai ti viene in mente questa cosa? Forse perché la gente si ammazza quando arrivate voi?”. (di Silvia Mancinelli) 

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