Cronaca

Autostrade, il PD Casalasco rompe
con Cremona: no CR-MN e TI-BRE

Strappo tra il PD cremonese e i democratici del Casalasco. L’Autostrada non è più una priorità della bassa cremonese. Può bastare la riqualificazione della SS10, più fattibile ed economica. A ribadire la rottura Velleva Rivaroli, Coordinatrice del Circondario Casalasco del Partito Democratico. Questo il documento che sancisce la rottura con i promotori dell’infrastruttura pesante dando ragione alle ragioni del no dei Coordinamenti No Autostrade CR-MN e TI-BRE.

“Nella sede del Partito Democratico di Casalmaggiore si è svolto l’incontro tra una delegazione del Coordinamento Comitati No autostrade Cr-Mn e Ti-Bre ed alcuni esponenti del Partito Democratico locale, per la presentazione da parte dei comitati del documento diffuso nei giorni scorsi e già illustrato al Presidente della Provincia di Mantova.

La proposta del Comitato ci è sembrata assolutamente pertinente ed in linea con il percorso che da tempo il PD casalasco sta portando avanti, anche con presentazione di mozioni ad hoc in Consiglio Comunale a Casalmaggiore”, afferma Velleda Rivaroli, coordinatrice del PD del Circondario. “Vi è una necessità sempre più urgente di migliorare i collegamenti viabilistici di questa parte di territorio della Lombardia, tra i quali anche quello tra le città di Cremona e Mantova. Nessuno mette in dubbio che un collegamento veloce tra le due città deve essere fatto, ma va ripresa in considerazione la soluzione della riqualificazione con allargamento della Statale 10 con fondi statali, in accordo con Anas. Anche perché ad oggi per l’autostrada, che dovrebbe essere finanziata dalla Regione, un progetto definitivo ed i fondi non ci sono ed è la Regione stessa ad aprire all’ipotesi della riqualificazione SS10. Qui da noi esiste un problema grave complessivo di infrastrutture: manca la tangenziale di Casalmaggiore, opera indispensabile senza la quale Casalmaggiore soffoca da tutti i punti di vista. Sulla linea ferroviaria Brescia-Parma dobbiamo continuare ad insistere perché venga portata a termine l’elettrificazione della tratta da completare e vengano recuperati quei progetti, come lo scalo ferroviario di Marcegaglia a Casalmaggiore, che toglierebbero una quantità di traffico pesante sull’asolana. Vi sono poi altre criticità territoriali, come la tangenzialina di San Giovanni in Croce, per citarne una.

Da tempo e con varie azioni il PD di Casalmaggiore ha portato all’attenzione di Regione e delle istituzioni le varie problematiche del casalasco, sia per quanto riguarda la viabilità su gomma che quella su ferro.

Per questo il dossier che ci è stato consegnato ci pare condivisibile pienamente nella sua visione e proposta complessiva: avviare, con il coinvolgimento di Regione Lombardia, una concreta interlocuzione con l’Anas per redigere una ipotesi di riqualificazione della SS10, inquadrando al contempo tale operazione in un più ampio accordo di programma con Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Regione Lombardia, Province e Comuni interessati per una chiara individuazione di opere da realizzare sul territorio e le relative fonti di finanziamento.

Peraltro, in un recente passato come Partito Democratico avevamo incalzato Regione affinché venisse costituito un tavolo permanente su queste tematiche: tavolo che fu approvato da tutte le forze politiche, ma di cui poi non vennero create nemmeno le gambe, segno di assoluto disinteresse ed inerzia totale nei confronti del nostro territorio.

Oggi, pertanto, ci pare più che mai urgente arrivare ad una soluzione adeguata, economicamente ed ambientalmente sostenibile. Siamo convinti che lo potremo fare solo se il territorio, le istituzioni e le forze politiche, il mondo civile e le associazioni, che da anni sono impegnate in queste richieste, si muoveranno in maniera compatta con una proposta unitaria. Per questo motivo penso che il percorso illustratoci dai Comitati sia da sostenere, in particolare per quanto riguarda la costituzione urgente di un tavolo tecnico-politico di coordinamento, per un piano di mobilità condiviso.

La politica territoriale torni ad avere un ruolo centrale in questa partita ed esprima chiaramente quelle che sono le vere priorità infrastrutturali adeguate a questo territorio, che non può più attendere ulteriori rimpalli o illusioni di opere faraoniche irrealizzabili ed insostenibili”.

Na.Co.

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