Peste suina, Beduschi a Roma
incontra il ministro Lollobrigida
L’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, ha incontrato oggi a Roma il Ministro Francesco Lollobrigida, per discutere sull’emergenza PSA-Peste Suina Africana. Sullo stesso tema si è inoltre tenuta una seduta della Commissione Politiche Agricole che ha coinvolto tutte le Regioni per discutere del ‘Piano straordinario di catture, abbattimento e smaltimento dei cinghiali’ e delle ‘Azioni strategiche per l’Elaborazione dei Piani di Eradicazione nelle Zone di Restrizione da PSA’, presentati dal Commissario straordinario Vincenzo Caputo.
“Ho rappresentato al Ministro – dichiara l’assessore Beduschi – tutta la preoccupazione della Lombardia, che pesa per oltre il 50% sul patrimonio suinicolo nazionale e che oggi è prima linea nella lotta alla PSA, con la presenza di alcuni focolai in allevamenti della provincia di Pavia. Serve creare una filiera della biosicurezza che coinvolga tutti, dal più piccolo allevatore alle grandi industrie di trasformazione, fino agli enti di governo”.
Nel pomeriggio si è tenuto inoltre un incontro con tutti i maggiori rappresentanti della filiera e delle associazioni agricole, alla quale ha preso, tra gli altri, parte anche il Ministro della Difesa, Guido Crosetto
L’assessore Beduschi ha ribadito la necessità di seguire due strade principali. “Vanno aumentate – afferma l’assessore lombardo – le catture di cinghiali che diffondono il virus e per questo ho chiesto al Ministro di aiutarci a potenziare queste attività, utilizzando l’esercito e la protezione civile, ma anche valorizzando il ruolo dei cacciatori, prevedendo anche inediti sistemi di incentivazione”.
“Altrettato importanti – prosegue Beduschi – sono le attività di biosicurezza per creare barriere attorno ai nostri allevamenti per le quali servono risorse straordinarie”.
“I Ministri – conclude l’assessore Beduschi – mi ha assicurato tutta la vicinanza del Governo anche attraverso stanziamenti di nuove risorse, uomini e mezzi, nella consapevolezza che mettere in sicurezza gli allevamenti lombardi significa salvare un settore cardine per l’economia agricola nazionale che rischierebbe di perdere 60 milioni di euro al mese”.