Spettacolo cicogne e ibis sacri
nei campi dietro S. Sigismondo
Ormai vederli stazionare nei campi dietro la chiesa di San Sigismondo non è più una novità, ma la nutrita presenza di cicogne e ibis sacri è sempre uno spettacolo.
In Europa sono due le specie presenti: la cicogna nera e soprattutto la cicogna bianca, famosa per le storie legate alla natalità e per le loro abitudini di costruire nidi grandi, robusti e appariscenti su strutture molto elevate, come alberi, tralicci ed edifici.
La cicogna bianca nidifica in ambienti agricoli, spesso vicino a zone umide, ma anche su tetti, camini e altre strutture in città a stretto contatto con gli esseri umani. Questi luoghi vengono scelti sia per la disponibilità di cibo, ma anche per la relativa sicurezza dai predatori.
Nel nostro paese, le cicogne bianche sono presenti principalmente nelle regioni settentrionali, come Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Emilia-Romagna. Queste aree offrono habitat idonei.
Una volta giunte in Italia, le cicogne iniziano a cercare un luogo adatto per nidificare. Costruiscono o ristrutturano i loro nidi, dopodichè si dedicano alla deposizione delle uova, all’incubazione e alla cura dei loro piccoli. Dopo la nidificazione, molte cicogne lasciano l’Italia e intraprendono la migrazione post-riproduttiva verso le loro zone di svernamento in Africa, a partire da agosto o settembre. Per quanto riguarda la cicogna nera, invece, il numero di nidi italiani è ancora piuttosto basso, anche se in costante crescita.
Anche l’ibis sacro frequenta una grande varietà di ambienti: di preferenza, si trova in paludi, fiumi e acquitrini, ma si spinge anche fino ai margini delle città e alle coste marine. Ha una distribuzione che abbraccia tutto il continente africano a sud del Deserto del Sahara e parte del Medio Oriente. Negli ultimi anni l’ibis si è naturalizzato in diversi Paesi europei. A causa di fughe o liberazioni di individui detenuti da zoo e collezioni private, è stato introdotto anche in Italia, come il parco Agricolo Sud Milano e il parco naturale delle Lame del Sesia, nel Novarese, nel Parmense, a Vercelli, nella Garzaia di Celpenchio, in provincia di Pavia, nel parco regionale Veneto del Delta del Po e in località Volania presso Comacchio. Esemplari sono stati avvistati anche nel Cremasco.
Sono animali che si stanno moltiplicando abbastanza diffusamente. Sono sfuggiti dalla cattività e hanno cominciato a riprodursi, anche perchè il clima si sta riscaldando e questo li ha favoriti.
Sara Pizzorni