Cinghiali, nuove linee guida
per incrementare il controllo
Sono circa un centinaio i cinghiali abbattuti nei primi sei mesi del nuovo Piano di Controllo provinciale di Cremona, di cui circa una sessantina effettuati con la caccia di selezione. Questi i numeri della Polizia Provinciale di Cremona, che per rendere più efficaci le operazioni ha recentemente emesso nuove linee guida operative. Come spiega il comandante, Salvatore Guzzardo, scopo è definire “un’autonomia di azione e intervento agli Ambiti territoriali di caccia (Atc) sotto il nostro coordinamento”.
Dunque, se in passato le operazioni erano rallentate dal fatto che ogni uscita doveva essere accompagnata da un agente di Polizia Provinciale, oggi a fronte della carenza di risorse, gli Atc agiscono in autonomia, previa comunicazione del luogo dell’uscita, dei nominativi del personale, e di tutte le altre informazioni necessarie. C’è poi un referente della Polizia provinciale che si occupa di monitorere l’intervento, anche in remoto.
“Obiettivo è di integrare il più possibile gli interventi di controllo della specie” spiega ancora Guzzardo. “La diffusione del cinghiale comporta dei rischi sia sotto il profilo della sicurezza stradale, sia per le coltivazioni, sia dal punto di vista sanitario: la peste suina è una minaccia da prendere molto sul serio”. In questo senso, nel Pavese, si è registrato due nuovi casi di cui uno in un allevamento di circa mille capi.
Dei 7 Atc presenti in territorio cremonese sono cinque quelli maggiormente colpiti dalla presenza del cinghiale. In questi, dunque, vengono raccomandati almeno due interventi a settimana, per un totale di 10. Parallelamente, la Polizia Provinciale lavorerà nelle aree di riserva naturale dove per legge il controllo prevede la presenza fisica degli operatori, in quanto zone delicate sotto l’aspetto naturalistico. “Questo dovrebbe consentirci una copertura a 360 gradi” continua Guzzardo.
Ad accelerare il lavoro è anche l’aumento delle forze impegnate sul campo: quest’anno sono infatti ben 84 gli operatori nominati per il controllo. Nei mesi di luglio e agosto, a causa del mais alto nei campi, che riduce la visibilità, è stato necessario sospendere l’attività, che però riprenderà a settembre, ancora più velocemente di prima.
Laura Bosio