Economia

Scontrini "pazzi"? Non a Cremona,
che riesce a limitare gli aumenti

Nell’estate che vede un’accesa polemica in merito agli scontrini a prezzi altissimi, si parla ancora di rincari, ma per Cremona arrivano buone notizie. L’indagine è stata curata dall’Istat relativamente all’inflazione mensile di luglio e rielaborata dall’Unione nazionale dei consumatori. In Lombardia gli scontrini emessi da bar, ristoranti, pasticcerie, gelaterie e gastronomie è schizzato a + 5,5% rispetto all’anno scorso. Tra le città, però, Cremona è la più economica.

Nella città del Torrazzo i prezzi sono aumentati “solo”, si fa per dire, del 4,9%. Le più care, invece, sono Milano e Lecco, con un + 6%, superando non solo la media regionale, ma anche quella nazionale. Seguono Varese con un + 5,7% e Como con + 5,6%, mentre attorno al 5% si attestano Mantova, Lodi, Brescia, Bergamo e Pavia.

Solo per quanto riguarda l’aumento dei prezzi relativi alla ristorazione, Cremona è riuscita a limitare gli aumenti al 2,9%. Le più care, invece, sono risultate essere le province di Varese e Lodi, dove l’aumento in termini assoluti si è attestato al + 6,5%. Segue Milano, con 6,3%.

Ad incidere maggiormente sul costo della vita, però, è l’incremento del costo dei beni alimentari, maggiormente a Lodi con il 12,1%, e poco meno nelle altre città lombarde, Cremona compresa. Tra i beni di maggior consumo , quelli più cari sono lo zucchero, l’olio d’oliva, la frutta e le verdure. A tutto si aggiungono le spese energetiche, aumentate di circa il 30%.

Sara Pizzorni

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