Giacchetta: "Futuro Okereke?
È questione di qualche giorno"
Il ds della Cremonese al Grigio e il Rosso: "C'è una dead line. Valeri? Capiamo l’imbarazzo da parte del ragazzo, ma da parte nostra c’è la necessità di capire se un giocatore è dentro o fuori. In entrata le occasioni che potrebbero presentarsi possono far cambiare qualche equilibrio"
Intervistato in esclusiva per la trasmissione Il Grigio e il Rosso andata in onda questa sera, lunedì 21 agosto, su Cremona1, il direttore sportivo della Cremonese Simone Giacchetta ha parlato dell’inizio di stagione dei grigiorossi, ma anche degli scenari di mercato che si aprono in questi ultimi giorni di trattative.
Il Catanzaro arrivava all’appuntamento della prima giornata di campionato con grande entusiasmo dopo aver vinto il campionato di Serie C: che giudizio dà della gara della Cremonese?
È stato l’esordio in questo campionato, una partita difficile contro un Catanzaro pieno di entusiasmo, mentalmente e psicologicamente non aveva nulla da perdere. Si è confrontato molto bene contro di noi, è una squadra molto ben allenata che aveva una idea di gioco chiara e anche pericolosa. Per noi è stato il rintelo alo Zini dove ci ha fatto piacere essere accolti da un caloroso saluto da parte dei nostri tifosi che personalmente ringrazio, ma anche a nome del gruppo della Cremonese. È stata una gara condizionata dalla voglia di fare bene e di non perdere: venendo da una retrocessione dalla Serie A, mentalmente rispetto al Catanzaro avevamo due situazioni diverse per cui alla fine è prevalsa anche la prudenza nel cercare di mantenere questo risultato. Come partita iniziale dobbiamo ancora amalgamarci e creare la nostra identità migliore.
Che indicazioni ha dato la prima giornata di Serie B?
La prima giornata di Serie B dà indicazioni che possono essere relative in base ad alcuni risultati, ma comunque sono indicative di alcuni valori. È ovvio che è calcio d’agosto e magari non hai il peso reale delle squadre che poi incontrare tra due mesi, però qualcosa inizia a dirti: Coppa Italia e prima di campionato, poi il lavoro in precampionato condiziona molto e così la campagna trasferimenti per cui è un indice relativo che va preso in considerazione, anche se non come valore assoluto.
Ora allo Zini arriva il Bari, poi ci sarà la trasferta di Terni e quindi la Sampdoria di nuovo a Cremona: sono più i rischi o le opportunità in questo cammino?
La Serie B ogni partita è un rischio e allo stesso tempo è un’opportunità perché c’è la possibilità di imporsi e di dimostrare di essere capaci e di fare punti, ma allo stesso tempo in B l’ultima può vincere contro la prima quindi bisogna fare grandissima attenzione. Bisogna calarsi immediatamente nella mentalità della categoria, mostrare grande rispetto – ma questo lo abbiamo dimostrato anche con il Catanzaro – e Bari, Ternana e Sampdoria sono un bel banco di prova prima della sosta per le Nazionali per farci un po’ capire e per pesarci su quel che possiamo fare anche in futuro. Il Bari ha perso la Serie A all’ultimo minuto quindi è una formazione che dobbiamo temere a cui portare grande rispetto come lo porteremo a attutii quanti, poi faremo la nostra prima trasferta e sarà importante vedere come reagiamo a questo. Ci sarà quindi il match di cartello con la Sampdoria che sarà aperto a qualsiasi risultato. Più che la singola partita sarà importante vedere come andiamo in questo mini-ciclo di gare per darci un peso e capire quello che potrà essere il nostro percorso.
Tornando alla Cremonese, che risposte hanno dato le prime partite ufficiali in cui al 90’ sono maturati due pareggi, anche se poi col Crotone si è vinto ai supplementari?
Io non credo che siano state gare preparate in qualche modo per fare il risultato, ma per verificare i giocatori a disposizione e per fare entrare in condizione qualcuno piuttosto che qualcun altro. Io do questo significato, poi il risultato finale conta sempre ed è importante perché si vive di quello. Siamo andati avanti in Coppa Italia dove l’anno corso siamo arrivati in semifinale ed è una competizione che sentiamo in modo particolare. In questi risultati estivi bisogna un attimo vedere al di là di quello che è appunto il risultato finale perché è importante andare in condizione, conoscersi: ci sono giocatori nuovi, con certe caratteristiche quindi è importante creare un gruppo che in campo sta bene.
La Cremonese ha faticato ad andare in gol e a creare occasioni: è un problema tattico, legato a qualche situazione contingente o si interverrà sul mercato in avanti? E in questo senso: Coda è davvero una pista?
Le occasioni sono state create, poi personalmente non parlo di tattica. Secondo me ne abbiamo in rosa di giocatori offensivi, sia come esterni offensivi che come punte centrali e abbiamo giocatore dalla grande inventiva come Vazquez. Le potenzialità per andare in porta ci sono, poi secondo me con il passare del tempo si svilupperà meglio anche la manovra e il gioco, poi le gambe andranno sicuramente un po’ più veloci che è una cosa sicuramente da migliorare perché poi di qualità tecnica ce n’è tanta dalla metà campo in avanti. Questo secondo me può essere migliorato nel tempo cono conoscenza reciproca e con il lavoro di tutto i giorni.
Come affronterà questi ultimi giorni di mercato la Cremonese e che obiettivi si pone in questo 2023/24?
Bisognerà stare attenti a capire le cose all’interno di questo gruppo. Una volta controllate le dinamiche all’interno del gruppo potremo capire se c’è l’esigenza di migliorare in qualche zona del campo e nello specifico se c’è l’esigenza di migliorarci ancora in avanti. Giocatori come Ciofani, Tsadjout, Buonaiuto, Afena-Gyan, Zanimacchia, Vazquez, Gondo che si è infortunato in ritiro, rappresentano già una base importante con cui affrontare il campionato. Poi vedremo se ci sono opportunità che valgono la pena considerare perché le occasioni che potrebbero presentarsi potrebbero veramente far cambiare qualche equilibrio altrimenti alterare le dinamiche di gruppo solo per dire “Abbiamo preso un giocatore” a volte non va bene.
Sempre in ottica mercato, com’è la situazione relativa a Okereke e Valeri? Ci sono margini per una permanenza a Cremona e ci sono altre situazioni simili?
La retrocessione dalla Serie A provoca sicuramente qualche ambizione diversa da parte dei calciatori che rimangono poi in rosa perché avendo fatto la Serie A pensano di meritarla a prescindere. Fare però la Serie A per 100 partite vuol dire essere un giocatore di Serie A, farla per un campionato vuol dire aver fatto la Serie A, poi bisogna anche che ci siano delle richieste dall’altra parte. È tutto umanamente comprensibile il desiderio dei giocatori di voler giocare in Serie A però non bisogna dimenticare che sono alla Cremonese che è come una Serie A leggermente ridimensionata, è una top di B, un grandissimo club, una grandissima piazza e tanti di noi hanno un impegno morale con la società e con la città di voler dimostrare di essere protagonisti e di meritare il rispetto e al tema. Non sarà solo il risultato del campo, ma anche del comportamento, dell’impegno e della serietà che ognuno di noi dovrà avere finché vestirà questa maglia.
Nello specifico cosa ci si deve aspettare?
Premesso quanto già detto, ci sono alcune situazioni magari un po’ particolari come quella di Okereke e Valeri. Il primo ha avuto un’opportunità dall’estero che però non è stata considerata allo stesso livello dell’importanza che la Cremonese dà al giocatore quindi non se n’è fatto niente. L’ambizione di Okereke e del suo agente è di giocare nella massima serie o comunque in campionati importante europei, la nostra posizione è quella di prendere in considerazione offerte solo se sono importanti per lui e per la Cremonese. Detto questo ci siamo dati una dead line oltre la quale non andremo: abbiamo ancora 3/4 giorni per capire se Okereke rimane oppure no, poi sarà tutto più chiaro nel rispetto di tutte le parti. Ripeto, è una cosa umanamente e professionalmente comprensibile, d’altra parte lui non sta male a Cremona e alla Cremonese però ci serve che non ci siano più dubbi sulla permanenza di alcuni calciatori. Per Valeri il discorso è diverso. Purtroppo siamo arrivati ad una situazione in cui il ragazzo è in scadenza e nonostante diverse proposte della Cremonese non si è mai trovato un accordo che potesse soddisfare entrambe le parti, ha anche lui l’ambizione di giocare in Serie A ed è un giocatore a cui noi tutti siamo legati sia umanamente che professionalmente perché ha fatto un percorso bellissimo con la Cremonese. Il club lo ha preso dalla Serie C e grazie alle sue capacità, ma anche al fatto che la Cremonese ci abbia creduto e lo abbia portato avanti facendolo giocare anche in Serie A dimostra quanto sia la Cremonese che Valeri hanno fatto un percorso bellissimo insieme. Ci piacerebbe farlo ancora, ma non so se ci saranno i presupposti per farlo. Logicamente ognuno a questo punto deve cercare di fare il proprio interesse. Da parte nostra c’è ancora la disponibilità nei confronti di Emanuele e dei suoi agenti di poter far parte anche della Cremonese, ma se le ambizioni e le opportunità sono diverse noi le rispettiamo. Allo stesso modo, però, dobbiamo guardare alla formazione del nostro gruppo. Il giocatore ha diverse opportunità dalla Serie A che però, in un modo o nell’altro, non sono state definite o chiarite e noi ci troviamo nella situazione di dover capire se Emanuele rimarrà un giocatore della Cremonese, e in questo momento non sembra, e quindi di cercare un altro terzino, cosa che stiamo facendo perché a dieci giorni dalla chiusura del mercato non possiamo più aspettare questa situazione di imbarazzo che è reciproco. Capiamo l’imbarazzo da parte del ragazzo, ma da parte nostra c’è la necessità di capire se un giocatore è dentro o fuori nel rispetto della Cremonese.
Mauro Taino