Cultura

Donazione Ferrari: altre 48 opere
del '900 cremonese al Museo Civico

Pesa la cronica mancanza di nuovi spazi espositivi nella Pinacoteca cittadina: i 48 quadri donati restano nei depositi

Sono 48 le nuove opere pittoriche (oli su tela e oli su masonite) di Luigi Faber Ferrari che entrano a far parte del patrimonio del Museo civico cremonese. L’accettazione della donazione è avvenuta lo scorso luglio da parte del Comune e dovrà essere perfezionata con scrittura privata.

Le opere si trovano già presso i depositi del museo, dove pure sono collocati i pezzi della precedente donazione effettuata nel 2018 da parte dello stesso artista. A quella donazione venne dedicata una mostra nel 2021, ma resta il problema della mancanza di spazi per esporli in maniera permanente, e in particolare è il Novecento cremonese a soffrire di questa carenza.

Il catalogo delle opere donate dalla consorte di Ferrari, Fiorenza Cecchetti, è allegato alla delibera di accettazione. Tra di esse figurano quadri visti in precedenti esposizioni, come la Processione esposta ad una mostra in Seminario nel 1984, o la “Luce di temporale”, un olio su masonite del 1968 esposto a Brescia. 

Le 48 opere spaziano dagli anni Sessanta al 2000.

Nato a Paderno Ponchielli nel 1937, Luigi Ferrari, in arte Faber, vive ed ha prevalentemente lavorato a Cremona.

Mostrando una precoce inclinazione per il disegno, viene condotto a perfezionarsi a Parigi dallo zio Rino Ferrari, celebre illustratore attivo a Roma, Milano e, appunto, nella capitale francese. Lascia Cremona nel 1953, dopo essersi fatto notare dal pittore cremasco Carlo Martini, insegnante a Brera, che lo vorrebbe allievo della prestigiosa Accademia. A Parigi si cimenta nella storia dell’arte, nella copia dal vero e frequenta i corsi per copista del Museo del Louvre. Successivamente Rino Ferrari lo iscrive alla Chicago Academy of Fine Arts dove frequenta i corsi di grafica, illustrazione e tecniche di stampa serigrafica.

 Durante il soggiorno negli USA, si forma uno stile che riflette gli interessi personali per la pittura dell’impressionismo, per l’esperienza espressionista e giunge ad una interpretazione originale del vero.

Dopo il ritorno in Francia che interrompe, per motivi di salute, il soggiorno americano, raggiunge nuovamente Cremona, dove dà vita ad una attività artistica personale nel campo della pittura, dell’incisione e del restauro.

Si cimenta sovente nell’arte sacra, dove ottiene importanti riconoscimenti, quali la realizzazione della pala della cappella delle Suore Ancelle della Carità a Cremona, nel 1972, e la pala del 1988 nella chiesa parrocchiale di Barbata (BG).

Partecipa all’attività artistica dell’ADAFA ed è presente in numerose mostre collettive sia di incisione che di pittura. Nel 1978 è nominato accademico effettivo degli Incisori d’Italia. Sue opere si trovano in collezioni private a Chicago, Parigi, Milano, Firenze. E’ presente nella sede storica Inail a Roma con l’opera “Dacci oggi il nostro pane” che ha vinto il primo premio al concorso nazionale del 1979. gb

La pala dipinta per la cappella della casa di cura Ancelle
Una delle opere del periodo americano: una veduta di Chicago

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