Cronaca

Morte di Carlo Capurso,
commozione per l'ultimo saluto

Foto Francesco Sessa

Un folto capannello di persone era presente, nella mattinata di giovedì, alla tumulazione del fotografo, reporter e naturalista Carlo Capurso, scomparso nei giorni scorsi a causa di un tragico incidente. La salma del 79enne è stata cremata nella giornata di mercoledì e le sue ceneri sono state quindi tumulate nei sotterrani del chiostro Gruppo F Colombaio n.48.

Un momento di raccoglimento a cui hanno preso parte gli amici di una vita: i colleghi del Gruppo Fotografico cremonese e dell’Adafa, ma anche altri artisti e ambientalisti cremonesi, che gli sono stati vicini durante la sua carriera.

Il giorno della sua morte, Capurso era impegnato in un’escursione sulla cima Moren, a Borno (Brescia): un percorso che aveva già battuto decine di volte, ma che stavolta gli è stato fatale. Mettendo un piede in fallo, forse su una roccia che poi è franata, è volato per 150 metri. A nulla sono valsi i tentativi dei soccorritori del 118, intervenuti sul posto, di rianimarlo: troppo gravi le ferite riportate.

Capurso si occupava spesso di fotografare la montagna, con la sua Canon digitale Eos 1200 D. Socio da cinquanta anni del Club Alpino di Cremona e da trenta di Mountain Wilderness, amava raccontare le sue amate montagne con le immagini.

Ha al suo attivo ben 39 mostre personali tenute dal 1979 ad oggi a Cremona e in altre località del Nord e centro Italia. Sui scatti sono pubblicati in autorevoli periodici, libri, riviste e quotidiani.

LaBos

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