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Nordio: “Più telefonate per i detenuti, ogni suicidio è mia sconfitta”

(Adnkronos) – “Troppo spesso il carcere viene dimenticato soprattutto in questo periodo quando le persone sono in ferie. Approfitto di questo saluto per anticipare una mia intenzione di proporre l’ampliamento dei colloqui telefonici per i detenuti nei contatti con i familiari, esclusi quelli più pericolosi”. Ad annunciarlo il ministro della Giustizia Carlo Nordio nel videomessaggio per Ferragosto indirizzato ai 189 istituti penitenziari.  

“Ho voluto fortemente farvi giungere il mio messaggio, perché all’interno delle carceri vive – e lavora – anche a Ferragosto, un pezzo della nostra Repubblica, ci sono servitori dello Stato – a cui dobbiamo essere grati – e ci sono persone private della libertà, che stanno, in quelle carceri, espiando la propria pena e riavviando quel percorso di reinserimento nella società, come vuole la Costituzione”, ha spiegato Nordio.  

“Il mio primo pensiero va alla memoria di chi ha compiuto la drammatica scelta di togliersi la vita. Purtroppo – ha aggiunto – è una consuetudine non solo nazionale ma direi mondiale. E’ una tragedia ma dobbiamo fare di tutto per ridurla se non addirittura eliminarla. Ogni suicido è una sconfitta per lo Stato, per la giustizia e mia personale. Un dolore personale”.  

“La circolare che abbiamo emanato di recente per aumentare l’aiuto psicologico ai detenuti che versano in condizione di particolare disagio – ha quindi ricordato il ministro della Giustizia – si inserisce in una volontà più ampia di vicinanza verso i detenuti. Siamo consapevoli che lo Stato deve garantire la certezza della pena, ciononostante non dobbiamo dimenticare che la pena deve avere un significato rieducativo non solo perché lo impone la Costituzione ma perché ce lo impone l’etica, laica o cristiana che sia. Non esistono soluzioni immediate e facili, purtroppo non esistono bacchette magiche. Vi assicuro tuttavia che stiamo lavorando con la massima priorità per ridurre i disagi”, ha assicurato.  

“Abbiamo assunto 57 nuovi consiglieri penitenziari che prenderanno servizio alla fine dell’anno e 2.800 appartenenti alla polizia penitenziaria che colmeranno le inefficienze di organico – ha ricordato Nordio -, contiamo nei limiti del possibile di assumerne di più. La nostra attenzione va soprattutto agli assistenti psicologici perché la situazione di disagio di chi si trova in carcere non necessita solo di controllo ma di aiuto per un recupero non solo spirituale ma anche fisico che possa un domani essere prodromico al reinserimento nella società”.  

Il ministro della Giustizia quanto al sovraffollamento ha spiegato che “la nostra idea di trovare soluzioni alternative a quelle che sono le attuali situazioni edilizie, che sappiamo essere insufficienti, naturalmente transitano anche attraverso l’assunzione di nuovo personale. E’ evidente che se riuscissimo a ristrutturare entro tempi ragionevoli degli edifici dismessi, magari le caserme, queste verrebbero accompagnate dall’assunzione di nuovo personale, che ovviamente non sarebbe sottratto alle strutture già esistenti”. 

“Troviamo condivisibili le parole del Ministro della Giustizia Nordio in merito ad un aumento delle telefonate per le persone detenute. Da tempo (come altre realtà) sollecitiamo una soluzione di questo tipo e, proprio l’estate dello scorso anno, di fronte ad un drammatico aumento dei suicidi in carcere, avevamo lanciato la campagna ‘Una telefonata allunga la vita’. Ora ci auguriamo che si proceda velocemente, dotando anche le carceri di un maggior numero di apparecchi telefonici, così come fu fatto in poche settimane durante la pandemia”. Così Patrizio Gonnella, presidente di Antigone commenta la proposta del Guardasigilli. 

“Sarebbe importante che si arrivi in tempi rapidi a una modifica del regolamento penitenziario del 2000 in modo da assicurare una base normativa solida che preveda una liberalizzazione della corrispondenza telefonica. Nel frattempo il Dap, seguendo le parole del Ministro, dia indicazioni in tal senso da domani. Si può fare a legislazione vigente”, conclude.  

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