Cronaca

Scomparsa Carlo Capurso, il ricordo
degli amici: "Mostra in sua memoria"

Carlo Capurso con Simone Fappanni

AGGIORNAMENTO – Grande lutto a Cremona per la scomparsa del fotografo e reporter cremonese Carlo Capurso, morto in un tragico incidente in montagna, dove si trovava per un’escursione, insieme alla sorella, rimasta ferita. Un volo di 150 metri dalla cima Moren, a Borno (Brescia): un percorso che aveva già battuto decine di volte, ma che stavolta gli è stato fatale.

Ora, chi lo conosceva bene lo ricorda, non senza un pizzico di nostalgia o di rimpianto. Come il dottor Giovanni Fasani, ex presidente Adafa, che da oltre 40 anni era in compagnia insieme a lui. “Era un grande camminatore, e dopo la pensione si era dedicato anima e corpo alla fotografia, sua grande passione. Aveva organizzato diverse mostre, e spesso mi è capitato di dargli una mano. Era una persona riservata, parlava poco di sè, ma amava le sue attività: oltre la fotografia, anche il Cai, di cui entrambi eravamo soci. Era stato anche il responsabile del giornalino “Il Rododendro” che realizzava ogni anno l’associazione”.

A ricordarlo è anche Simone Fappanni, suo amico, nonché curatore delle sue mostre: “Era un uomo d’altri tempi, una persona sempre garbata e gentile. Nonostante fosse un decano della fotografia cremonese, ha sempre avuto massimo rispetto per tutti. Quando per necessità di cose si è dovuto convertire dall’analogico al digitale, lo ha fatto con quella curiosità positiva e propositiva che sempre lo ha contraddistinto”.

E a proposito di fotografia, Capurso stava proprio in questo periodo pensando ad una nuova esposizione. “Stavamo pensando a organizzare una mostra importante a Milano dove avrebbe portato le stagioni della Valle Padana, ossia gli scorci della nostra terra. Il mio auspicio è di riuscire a realizzare ora questa mostra, per rendergli omaggio con uno dei temi, insieme a quello della montagna, che gli erano più cari”.

Ma il fotografo aveva anche uno spirito ambientalista: è stato a lungo il rappresentante del Wwf a Cremona. Acuto osservatore della città e della natura, spesso segnalava quello che in cità non andava. Nel parco del Morbasco aveva ripulito i binari abbandonati della vecchia ferrovia Cremona – Piacenza, realizzando un piccolo percorso naturalistico che sperava di poter ampliare. In passato aveva lavorato all’Ocrim. Non era sposato e non aveva figli. La salma arriverà in città nella giornata di giovedì.

Laura Bosio

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