Cronaca

Botte, minacce e insulti alla moglie:
scatta codice rosso, 34enne nei guai

Ennesima vicenda da codice rosso in provincia di Cremona, e in particolare a Robecco d’Oglio, dove un uomo di 34 anni è stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento emessa dal Tribunale di Cremona per tutelare la compagna e il figlio a seguito di ripetuti e continui maltrattamenti nei confronti della donna. A consegnargliela, nella giornata di mercoledì, sono stati i Carabinieri del paese.

Il provvedimento cautelare è stato emesso a seguito della denuncia della donna presentata pochi giorni fa, dopo l’ennesima sfuriata del compagno sfociata in aggressione fisica. Secondo il racconto della vittima, l’uomo, con cui intratteneva una relazione da 3 anni, è cambiato dopo la nascita del figlio.

Come riportato in denuncia, in un primo momento era diventato aggressivo e spesso si assentava da casa, trascurando la donna e il bambino. Successivamente era scattata una gelosia quasi ossessiva, con controllo dei device utilizzati dalla donna, computer e telefono.

La situazione è degenerata nel dicembre scorso quando l’uomo, rientrando in casa in stato di alterazione da alcolici, ha aggredito verbalmente la moglie accusandola di avere fatto entrare in casa un fantomatico amante. Dopo le urla, l’uomo è passato alla violenza fisica: ha colpito la donna con un pugno, rompendole gli occhiali, e ha danneggiato anche gli arredi di casa. Lei aveva taciuto, in un primo momento, per salvare la relazione.

Ma nei mesi successivi si erano susseguite numerose aggressioni fisiche e verbali, con l’accusa di infedeltà da parte di lui e un ossessivo e maniacale controllo: era arrivanto addirittura a monitorare e cronometrare i tempi impiegati dalla donna per portare la figlia a scuola, minacciandola di morte nel caso avesse scoperto delle frequentazioni clandestine.

Durante le varie aggressioni, in almeno sei occasioni l’aveva colpita con calci, pugni schiaffi, strattoni, facendola cadere a terra, colpendola al torace e strappandole degli orecchini, spingendola contro i muri della casa. La donna diverse volte aveva subito lividi e contusioni, ma aveva rinunciato a presentarsi al pronto soccorso per paura di reazioni più violente e pericolose. Addirittura, è arrivato a metterle delle microspie addosso per spiare le sue conversazioni.

Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’ennesimo episodio: in uno scatto d’ira, sempre durante uno stato di alterazione alcolico, l’ha colpita con schiaffi, calci e pugni, l’ha rinchiusa in casa togliendole il telefono affinché non potesse chiamare i soccorsi, e l’ha inseguita per casa cercando di farla tacere.

Solo il giorno successivo la donna è riuscita a chiedere l’intervento di una pattuglia dei Carabinieri, ai quali ha finalmente raccontato il suo incubo. I militari hanno raccolto tutte le informazioni utili in merito alle ingiurie, alle violenze verbali e fisiche, alle minacce gravi, ai controlli assidui e anche alla volontà di lasciare la casa familiare.

Tenuto conto della gravità dei maltrattamenti posti in essere, l’autorità giudiziaria ha emesso il provvedimento a tutela dell’incolumità fisica della donna e della figlia, imponendo al 34enne di non avvicinarsi ai luoghi frequentati da loro. Il provvedimento è stato immediatamente notificato all’uomo dai Carabinieri di Robecco d’Oglio.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...