Cronaca

Biglietti degli autobus:
aumentano le tariffe

Spostarsi in autobus o in pullman, dal prossimo 1° settembre, costerà di più. Il consiglio di amministrazione di Tpl, l’agenzia del trasporto pubblico locale di Mantova e Cremona, ha dato il via libera, ieri, all’aumento delle tariffe sulla base di quanto calcolato dalla Regione. Il biglietto del bus in media aumenterà del 4,81%. Si tratta di un adeguamento a due indici stabiliti dall’Istat a cui vengono aggiunti quattro parametri di qualità da soddisfare: pulizia, regolarità, frequenza e puntualità del servizio offerto.

Toccherà ora ad Apam e ad Arriva rimodulare il costo dei biglietti tenendo conto degli aumenti per tutelare coloro che più di tutti utilizzano i mezzi pubblici, e cioè gli studenti e gli anziani. In base al regolamento regionale approvato il 10 giugno 2014 sul sistema tariffario integrato regionale del trasporto pubblico, le tariffe del Tpl devono essere adeguate annualmente, con decorrenza a partire dal 1° settembre dello stesso anno.

In caso di mancato adeguamento o di adeguamento in misura inferiore delle tariffe, è prevista la compensazione da parte degli enti titolari dei contratti di servizio (Provincia per l’extraurbano, il Comune per l’urbano) a favore delle aziende di trasporto, corrispondente al mancato maggiore introito conseguente alla mancata adozione delle tariffe aggiornate. E se gli enti locali non rispondono, alle aziende non resterebbe che adottare il provvedimento più antipatico di tutti: tagliare le corse.

«Abbiamo agito sulla scorta della delibera regionale: – tiene a precisare il presidente dell’Agenzia Tpl Maurizio Rossi al termine della seduta del cda – che già prevedeva l’aumento delle tariffe del 4,81%. Che è stato ricavato sulla base dell’algoritmo regionale dove si tiene conto dell’indice Istat dei trasporti e di quello delle famiglie. Il calcolo dava un incremento del 3,21% a cui si doveva sommare o detrarre il valore risultante dai parametri sulla qualità del servizio fissati dalla conferenza provinciale dei trasporti.

Noi l’anno scorso avevamo il consiglio di amministrazione in scadenza e, quindi, non l’abbiamo riunita, per cui abbiamo applicato i quattro parametri fissati dalla Regione. Due di questi, pulizia e frequenza, sono stati raggiunti, per cui al 3,21% è stato aggiunto il valore 3,21% (1,60% per ognuno); gli altri due, regolarità e puntualità, non sono stati raggiunti, per cui è stato detratto l’1,60% (0,8% a testa). Alla fine, il conto è stato di un aumento delle tariffe del 4,81%.

Comunicheremo alle aziende la decisione – dice il presidente – aziende che, però, avevano chiesto l’applicazione di una serie di parametri per avere un aumento maggiore che, noi, ripeto, non abbiamo potuto fissare». L’anno prossimo la musica potrebbe cambiare e le aziende del trasporto pubblico locale dovranno lavorare di più per avere diritto agli aumenti tariffari più alti.

La Regione – spiega il presidente dell’agenzia di trasporto pubblico locale – ha già fissato indici di qualità più alti rispetto agli attuali in modo da essere più rigidi nella valutazione dei parametri e praticare un eventuale aumento commisurato alla qualità del servizio erogato» Il servizio di Lorenzo Scaratti

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