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maltempo: il caso Credito Padano
In tempi di condizioni di mutui proibitivi per famiglie e imprese, cominciano a muoversi le banche, peraltro sollecitate dal Governo a mettere in pratica correttivi che aiutino un’inversione di tendenza rispetto al drastico calo dei prestiti concessi nel 2023. In questo quadro, i danni provocati dal maltempo, sul Cremonese e non solo, hanno aggiunto ulteriori difficoltà a chi è già alle prese con il pagamento delle rate.
Una delle banche più legate al territorio, Credito Padano, ha deliberato la messa a disposizione di un plafond straordinario di 10 milioni di euro da destinare al finanziamento di interventi a carattere di urgenza in conseguenza dei danni provocati dagli episodi eccezionali di maltempo delle scorse settimane che hanno flagellato il nostro territorio.
La misura di sostegno prevede l’erogazione di mutui chirografari a condizioni agevolate, senza spese di istruttoria e di incasso rata, con durata sino a 36 mesi e finalizzati a ripristinare quanto danneggiato dal maltempo. Alla misura potranno accedere sia privati, sia imprese clienti della Banca.
“I recenti episodi testimoniano come l’emergenza climatica sia sotto gli occhi di tutti”, afferma il presidente di Credito Padano Antonio Davò-. Come BCC sentiamo la responsabilità di essere a fianco delle famiglie e delle imprese in questi momenti critici che si innestano su una situazione economica ancora difficile per il nostro territorio”.
“Il fattore tempo è strategico quando si tratta di far fronte ad eventi imprevisti e straordinari”, aggiunge il direttore generale Oliviero Sabato, “e abbiamo deciso di intervenire prontamente con una misura straordinaria di aiuto. Tuttavia è importante rilevare l’importanza di dotarsi per tempo anche di adeguate coperture assicurative per far fronte soprattutto ai rischi climatici e ambientali che stanno sempre più manifestandosi con conseguenze rilevanti. Una attività di sensibilizzazione che stiamo portando avanti con la nostra clientela e che abbraccia tutti i vari ambiti della sostenibilità”.