Cronaca

Esami recupero entro il 31 agosto,
presidi: "Serve senso di responsabilità"

I debiti scolastici vanno recuperati entro il 31 agosto: questa l’esortazione contenuta nella circolare del Ministero dell’Istruzione e del merito diramata nelle scorse settimane. Un modo, forse, di tirare le orecchie agli istituti, affinché si evitino ritardi. Ma in realtà non si tratta di una novità. “Noi da qualche anno chiudiamo il 31 e questo risponde a una norma di correttezza” sottolinea Alberto Ferrari, preside del liceo scientifico Aselli. “Credo sia un’accortezza necessaria anche per dare la possibilità a uno studente che ad esempio volesse cambiare scuole di chiudere l’anno scolastico e passare eventualmente ad altro con esami integrativi. D’altro canto questa è una norma che c’è sempre stata, solo che qualche scuola, per diverse ragioni, rinvia di alcuni giorni e chiude gli esami la prima settimana di settembre”.

Dunque quello del ministero è un monito, un modo per ricordare le scadenze a tutti: “Ovviamente questo significa che i docenti devono essere pronti con gli esami una settimana prima della fine di agosto, e si richiede quindi un’organizzazione che parta prima della fine dell’anno scolastico”.

D’altro canto le cose non sono sempre così semplici, e sarebbe necessario un richiamo al senso di responsabilità, soprattutto verso le famiglie: “Noi abbiamo popolazione studentesca per circa 30% di provenienza straniera, e molti approfittano della pausa delle attività didattiche per tornare nel paese d’origine” spiega Simona Piperno, preside del Ghisleri. “Tuttavia uno studente che non ha un curriculum ineccepibile e che già sospetta che andrà incontro a corsi ed esami di recupero non dovrebbe programmare un ritentro tardivo”.

Invece è un problema che si ripete ogni anno: “Facciamo molta fatica a farlo comprendere ai genitori” spiega ancora Piperno. “Ma la cosa riguarda anche tanti italiani che hanno prenotato vacanza proprio in quel periodo, perché magari ci sono offerte economiche vantaggiose. Le motivazioni possono essere tutte valide, ma si dovrebbero tenere contro in prima istanza quelli che sono gli impegni scolastici”.

Insomma, problematiche annose ben note anche al ministero. “Proprio per questo abbiamo già avuto comunicazione del fatto che dietro motivazioni certificatre si possono calendarizzare gli esami anche nella prima settimana di settembre. Parliamo però di motivazioni sanitarie”.

Anche perché ogni spostamento mina gli equilibri anche degli altri studenti: “Se ho 5 studenti che devono recuperare e uno solo chiede di fare l’esame a settembre, dovrò aspettare poi a pubblicare anche gli esiti degli altri studenti che hanno fatto l’esame prima. E questo crea problemi, perché non tutti gli studenti superano gli esami di recupero, e quindi ci sono questioni organizzative per chi dovrà ripetere l’anno. Quindi sarebbe il caso di richiamare al senso di responsabilità questi ragazzi. Capisco benissimo che si debba trovare il momento per staccare, ma bisognerebbe evitare che avvenga a ridosso dei potenziali esami di recupero” conclude Piperno.

Laura Bosio

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