Il Tribunale di Huesca, in Spagna, ha disposto ieri la scarcerazione dal carcere di Zuera dei fratelli valtellinesi Piero e Mario Pini, 66 e 70 anni, titolari dell’omonima azienda internazionale di salumi con vari stabilimenti in Italia e all’estero, tra cui il macello ex Bertana di Castelverde e Ghinzelli a Viadana.

I due imprenditori, da tempo residenti a Binéfar, erano stati fermati lo scorso 30 giugno in seguito alla denuncia di una donna che si era presentata alle forze dell’ordine come vittima di presunti abusi sessuali nel macello di Litera, una delle aziende di carne che il gruppo italiano possiede. I due sarebbero indagati anche come presunti autori di altri reati contro i diritti dei lavoratori.

I legali della difesa Pedro Javier Camarero ed Enrique Trebollé hanno dichiarato: “Siamo sempre stati certi dell’innocenza di Piero e Mario Pini, per questo abbiamo presentato immediatamente una istanza di scarcerazione e raccolto elementi di prova significativi. La decisione di ieri è una conferma della nostra tesi: la condotta dei due imprenditori è stata più che corretta e le accuse sono infondate”.

Per Piero, il più anziano dei due, non sono i primi guai con la giustizia. All’inizio di marzo del 2019 fu arrestato in Ungheria, dove il gruppo opera dal 1994 con la Hungary Meat Kft, con l’accusa di aver commesso una frode fiscale milionaria per tratti simile a quella che aveva portato al suo arresto in Polonia, dove il gruppo possedeva un’azienda, nel 2016. Poi l’approdo in Spagna.

S.P.