Inchiesta fondi: in ottobre
le decisioni sugli 8 imputati
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Due patteggiamenti, un rito ordinario e cinque riti abbreviati. Queste le richieste che il giudice dovrà valutare nel procedimento relativo alla distrazione di fondi ai danni della Onlus “Uniti per la provincia di Cremona”, l’ente benefico nato il 13 marzo del 2020 per sostenere gli ospedali e le organizzazioni impegnati in prima linea nel pieno della prima ondata della pandemia di Covid.
Otto gli imputati, accusati a vario titolo di aver prelevato soldi da utilizzare per scopi estranei alle finalità benefiche. Sotto la lente della guardia di finanza, l’importo complessivo di oltre 300.000 euro sottratto alla Onlus, arrivata a raccogliere 4 milioni di euro per finanziare iniziative anti-Covid.
L’unico ad aver chiesto il rito ordinario è Attilio Mazzetti, di Soresina, un passato da gestore di locali, all’epoca dei fatti agente o venditore della Verisure Italy (difeso dall’avvocato Gianandrea Balzarini), mentre hanno chiesto il patteggiamento Cristiano Bozzoli, di Codogno, titolare di un’impresa di vendita di stufe e caldaie, e il romano Massimo Tilli. Tutti gli altri hanno chiesto di essere processati con il rito abbreviato.
Renato Crotti, 56 anni, ex gestore di fatto della Onlus, aveva già patteggiato a novembre una pena di 3 anni e 4 mesi e un risarcimento di 25.000 euro.
Mazzetti e Crotti sarebbero stati i promotori dell’associazione per delinquere. Dal marzo del 2020 al luglio dello stesso anno Crotti avrebbe disposto i pagamenti tramite bonifici, distraendo le somme dal conto corrente della Onlus, di cui aveva effettiva disponibilità, mentre Mazzetti si sarebbe occupato di reclutare gli altri partecipanti, ne avrebbe gestito i rapporti e avrebbe avuto il compito di emettere fatture false nei confronti della Onlus con il fine di ricevere i pagamenti da “Uniti”, provvedendo a riciclare il denaro attraverso conti esteri, anche simulando con false fatture l’esistenza di controprestazioni. Da parte loro, gli altri imputati, quasi tutti titolari di società, avrebbero emesso fatture false nei confronti della Onlus per ricevere i pagamenti dalla stessa.
Tra gli imputati c’è anche Massimo Tilli, amministratore di fatto della società “Nineteen H2O”. Secondo l’accusa, in aprile, maggio e giugno del 2020 Crotti avrebbe disposto tre bonifici dal conto corrente di “Uniti” a favore di Mazzetti per opere di sanificazioni falsamente attestate dalla società di Tilli.
Nell’inchiesta è finito anche un avvocato. Si tratta di Pierantonio Vailati, ex difensore di Mazzetti, accusato di induzione a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria. Per la procura, avrebbe tentato di inquinare le prove. Vailati è assistito dagli avvocati Massimo Nicoli de Massimiliano Corbari.
Nel procedimento, la Onlus è parte civile attraverso l’avvocato Roberto Guareschi, che ha chiamato in causa quale responsabile civile tre società: la Verisure Italy srl, la Logistic Trading srl e la Nineteen H2= Srls.
Il giudice deciderà il prossimo 13 ottobre.
Sara Pizzorni