Tamoil: "Netto miglioramento falda"
Bissolati: "Barriera inefficace"
Ancora momenti di tensione della seduta di oggi dell'Osservatorio Tamoil in Comune
E’ continuato anche nell’Osservatorio Tamoil convocato oggi pomeriggio dal Comune lo scontro sui risultati del ripristino ambientale tra la canottieri Bissolati e il procedimento di messa in sicurezza operativa che Tamoil sta attuando in conformità con quanto previsto dalle norme. Con momenti di tensione quando il consulente della Bissolati, il geologo Gianni Porto, non potendo esprimere formalmente le proprie osservazioni, è intervenuto dicendo che “l’osservatorio non dovrebbe essere una conferenza dei servizi, ma un luogo in cui ci si dovrebbe poter confrontare: avete portato la procedura amministrativa anche dentro l’Osservatorio”. Dichiarazioni che facevano seguito al divieto di poter entrare in contraddittorio con quanto relazionato da Tamoil e Arpa. “Lei è tecnico di parte – ha obiettato l’assessore all’Ambiente Simona Pasquali- l’Osservatorio serve per restituire i dati. Questo è un organo dell’amministrazione pubblica e bisogna attenersi al regolamento”.
Al consulente della società canottieri, in causa civile per risarcimento danni contro l’azienda petrolifera, accompagnato dagli avvocati Giampietro Gennari e Claudio Tampelli, è stato comunque concesso di parlare al termine delle relazioni di Tamoil e di Arpa.
L’azienda petrolifera ha iniziato illustrando i risultati delle campagne di monitoraggio condotte sulla falda, sui soil gas e sull’aria ambiente, condotte dall’azienda in contraddittorio con Arpa. Risultati che fanno dire che “nella campagna di monitoraggio annuale del giugno 2022 e semestrale di dicembre 2022, tutti i piezometri campionati nell’acquifero superficiale risultano conformi alle CSC (concentrazioni soglia di contaminazione) per tutti i parametri analizzati; la falda intermedia risulta conforme ai limiti di riferimento” e che “per quanto riguarda l’aria ambiente, si registra l’assenza di rischio di esposizione”. Questo per quanto riguarda le aree interne, per le quali quindi viene rilevata “l’assenza di esposizione al rischio dei lavoratori”.
Per quanto riguarda le aree esterne, per l’anno 2023 Tamoil si è adeguata a nuove linee guida (SNPA) con campionamenti trimestrali dei soil gas e punti di prelievo all’interno dell’edificio residenziale Manzia. A giugno 2022 “tutti i piezometri sono risultati inferiori ai limiti di riferimento, fatta eccezione per due di essi, relativamente a benzene e idrocarburi totali”. Facendo un confronto con la caratterizzazione fatta a suo tempo, “è evidente il miglioramento della qualità delle acque di falda; alcuni piezometri non presentano più prodotto in fase separata” e in altri il superamento delle soglie è in diminuzione.
Per quanto riguarda l’aria ambiente, “ad impianti accesi, la qualità dell’aria è conforme o confrontabile con i valori di fondo misurati presso le centraline outdoor di Arpa di piazza Cadorna e via Fatebenefratelli”.
“L’agenzia è presente anche in autonomia e continueremo anche in futuro a fare controlli”, ha detto poi in conclusione il direttore di Arpa dipartimento di Cremona, Paolo Oneda, nell’illustrare uno studio condotto in autonomia, quindi non previsto dalla procedura in corso, sull’andamento della falda che come noto è influenzata dal livello del Po. “Non esprimiamo giudizi a sentimento, facciamo parlare i numeri, con un metodo scientifico, e verificabile con tutti i crismi della trasparenza, siamo sopra alle parti. Continueremo a farlo e in tutte le situazioni di livello del Po per verificare il comportamento della falda secondo questa analisi idrogeologica”.
“Il nuovo procedimento – ha potuto poi dire in conclusione il consulente della Bissolati, invitato da Arpa a produrre le proprie osservazioni fra qualche giorno – si è aperto perchè Bissolati ha aperto 5 nuovi piezometri che adesso sono entrati nel piano di monitoraggio. Se siamo qui è perchè c’è stata la buona volontà di Arpa, ma se non ci fosse stato il nostro intervento a quest’ora non avremmo niente di cui discutere”. Le critiche principali del geologo riguardano, come già detto in passato, la tenuta della barriera idraulica di contenimento dei flussi dalla Tamoil verso l’esterno, non essendoci punti di conformità che ne garantiscano l’efficacia.
A conclusione della seduta è continuato a lungo il confronto molto animato tra i rappresentanti della società canottieri e i funzionari del Comune sulle modalità di funzionamento dell’Osservatorio.
Tra il pubblico presente anche Ezio Corradi, storico esponente ambientalista, che ha chiesto se la Tamoil abbia adeguato il proprio piano di emergenza esterno in base alla nuova funzione di deposito.
Giuliana Biagi