Cronaca

Gatti, allarme sovraffollamento
Lav: "Mancano strutture idonee"

Sono numerose le segnalazioni che stanno arrivando alla Lav di condizioni di sovraffollamento di gatti in spazi ristretti e spesso, di conseguenza, in condizioni igieniche inadeguate. Un problema, quest’ultimo, sia per gli animali ma anche per gli esseri umani. Diversamente da quanto accade per i cani, che possono essere ospitati in strutture convenzionate, per i gatti non è così. Il fenomeno del sovraffollamento di felini, detto “Animal hoarding”, comincia a diffondersi in modo preoccupante anche sul nostro territorio. E ciò dipende dalle mancate sterilizzazioni di pochi gatti che, accoppiandosi, arrivano a riprodursi fino ad essere decine.

La Lav, nella persona della responsabile della sezione di Cremona Maria Pia Superti, lancia un appello affinchè gli organi preposti possano impegnarsi per trovare una struttura che accolga i gatti bisognosi e in difficoltà, quei gatti che non possono continuare a vivere in certi contesti, che vengono abbandonati in campagna, in cascine o in colonie feline. “In alcuni casi”, ha raccontato la Superti, “ci siamo sentiti dire che certe situazioni sarebbero da sequestro ma che poi i felini non si sa dove metterli”.

“Di molti casi”, ha spiegato la responsabile Lav Cremona, “ci facciamo carico noi volontari con un notevole impegno di forze, tempo e di denaro. La nostra azione di volontariato ha una valenza sociale, è vero, ma le nostre azioni a favore di animali e spessissimo di persone ad essi legate, sono ancora sottovalutate, non considerate. Proprio per questo a volte non si può intervenire a mettere in salvo gatti di privati non più desiderati e cucciolate sul territorio. Auspichiamo che si possa pensare a riempire il vuoto a livello istituzionale da parte dei comuni, in particolare a Cremona”.

Con l’occasione, la Lav è intervenuta anche sui tre allevamenti abusivi di cani finiti sotto sequestro: si tratta di tre strutture collegate tra loro, una a Cremona, una a Pieve d’Olmi e una ad Annicco, che allevavano e commercializzavano cani. “Si tratta solitamente di allevatori improvvisati”, ha commentato la Superti, “lontani dalla serietà e dall’onestà di applicare sani criteri zoofili, che fanno del commercio di cani un business”.

92 cani, per la maggior parte di razza husky, sono stati trasferiti al canile di Vaiano Cremasco, che ospita gli animali recuperati in tutto il distretto, ma lo spazio a disposizione del rifugio è al limite, per questo la richiesta di adozione è urgente.

“Per quanto è stato fatto”, ha concluso la responsabile Lav Cremona, “è doveroso ringraziare Ats Valpadana, in particolare nella persona della dottoressa Pallante che si sta dando tanto da fare, e anche le istituzioni preposte , per aver finalmente liberato quei poveri animali. Speriamo ora di poter colmare il vuoto di strutture convenzionate anche per i gatti”.

Sara Pizzorni

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