Ambiente

L'ex discarica di San Rocco ora
è un bosco: premiato il progetto

Lo scorso 7 luglio alla Triennale di Milano sono stati proclamati i vincitori dell’edizione 2023 di “City Scape”, promosso dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori con la finalità di porre in luce le migliori idee nell’ambito dei più diversi ambiti dell’Architettura del Paesaggio.

Nella categoria City Landscape A2, focalizzata sulla riqualificazione paesaggistica dei territori di frangia, il primo premio è andato al progetto olandese Zuidpolder Landscape Park ma un prestigioso secondo premio è stato aggiudicato proprio al progetto Riqualificazione ambientale e paesaggistica della discarica dei rifiuti inerti di San Rocco – Cremona, presentato da Maurizio Ori – O+A Ori Arienti con il gruppo di lavoro costituito da Giorgio Grossi, ora dirigente del Comune di Mantova.

Il premio rappresenta un riconoscimento del progetto di recupero della ex discarica Aem, che già 20 anni fa si proponeva di riqualificare e rinaturalizzare un’area degradata per restituirla alla città e ai cittadini.

L’area oggetto di riforestazione presenta un alto tasso di naturalità  ed un luogo di nidificazione e riproduzione della fauna selvatica anticipando di due decadi le recenti direttive europee (nature restoration law) che prescrivono una rinaturalizzazione massiva di aree destinate alla produzione oltre alla riconversione delle aree degradate per trasformale in luoghi positivi per le aree urbane (in termini di servizi ecosistemici e NBS – Nature Based Solution). In sintesi la riparazione di un ecosistema danneggiato per riportare il più possibile la natura nella nostre città.

COM’ERA E COM’E’ OGGI

Dovendo perseguire il duplice scopo di mitigare l’impatto ambientale e paesaggistico
della discarica nonché di riqualificare l’area – come si legge nella relazione descrittiva presentata a Milano dall’architetto Maurizio Ori –  i progettisti hanno deciso di valorizzare il più possibile l’esistenza del rilevato morfologico con le sue caratteristiche panoramiche e la contiguità con aree urbanizzate di margine; stabilizzando i versanti tramite la collocazione al piede di una “gabbionata” perimetrale rinverdita con talee e piantine.

 

Le fasi di consolidamento della ex discarica

Le superfici sono state sistemate realizzando “gradonate con piantine”, un metodo di consolidamento che ha permesso di realizzare un soprassuolo definitivo con vegetazione pioniera. La difesa dell’erosione superficiale nel primo periodo è stata realizzata con inerbimento delle superfici tramite “idrosemina” mediante l’utilizzo di miscugli di sementi di specie locali.

La vegetazione arborea prevista nella fascia basale a piede delle scarpate è composta da formazioni autoctone ripariale (con le specie tipiche della golena) e la formazione di vegetazione igrofila (caratterizzata dalla predominanza del frassino-olmeto).

 

L’aspetto  attuale

 

Sulla restante parte dei versanti c’è stato invece l’uso quasi esclusivo di specie arbustive con composizione di base omogenea. I tipi di macchia ornamentale utilizzati sono i seguenti:
1. La “MACCHIA DEGLI SCOTANI”: colorazione rossa delle foglie del Cotinus Coccigria in autunno
2. La “MACCHIA DEL SOLE”: fioriture gialle in successione
3. La “MACCHIA DEI FIORI TRA LE SPINE” fioriture appariscenti dal violetto, al rosa, al bianco, al rosso, di arbusti spinosi
4. “L’ ISOLA DELLE FARFALLE”: miscuglio di varietà di specie da fiore che attirano e farfalle diurne
5. La “CASCATA DEI FRUTTI SCARLATTI”: abbondante fruttificazione di colore rosso intenso
6. “BOSCO DEI SORBI”: componente arborea significativa, specie appartenenti al genere Sorbus
7. La “MACCHIA DEI CORNIOLI”: specie del genere Cornus, precoci fioriture primaverili, colorazioni del fogliame rossastre in autunno e rami di colore rosso durante l’inverno
8. Il “BOSCO DEGLI ACERI”: specie diverse di acero le cui chiome in autunno assumono tonalità diverse di giallo
9. La “MACCHIA DEI CILIEGI”: fioriture appariscenti bianche e rosate primaverili

10. La “MACCHIA DELLE FOGLIE LUCENTT”: specie sempreverdi, fogliame verde scuro brillante ed intercalate dalle fioriture bianche e profumate del Filodeifo

11. La MACCHIA DEI.CAPRIFOGLI”: presenza di specie ornamentali della famiglia Caprifogliacee
12. La “MACCHIA DEI SICOMORI”: varietà della Syringa Vulgaris con fioriture di colorazioni diverse.

La zona alta della discarica è stata pensata prevalentemente libera da vegetazione, occupata dai prati al fine di permettere una più facile osservazione dall’alto del centro storico della città in una situazione panoramica e inusuale per il paesaggio padano.

Il progetto, monitorato in queste due decadi, ha mostrato uno sviluppo vegetazionale e un ripopolamento faunistico significativi per un aumento della biodiversità generale
dell’area, oltre – naturalmente – alla importante riqualificazione paesaggistica di questo
brano liminale di città.

Giuliana Biagi

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