Cronaca

Cinghiali, per Ispra necessario
aumentare contenimento nel Cremonese

Incrementare significativamente il prelievo selettivo di cinghiali nelle provincie dove risulta maggiore la vocazionalità suinicola, e in particolare Cremona e Mantova, dove finora non si sono registrati aumenti nel numero dei capi abbattuti, nonostante a livello regionale il prelievo in selezione sia aumentato del 14,5%, passando da 5.391 prelievi nella stagione venatoria 2021/2022 ai 6.175 in quella del 2022/2023. A chiederlo è l’Ispra, in un documento indirizzato a Regione Lombardia, stilato per esprimere un parere relativo alle soglie minime di prelievo del Cinghiale previste per la seconda annualità di attuazione del “Piano regionale di interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina africana nei suini da allevamento e nella specie Cinghiale (Sus scrofa)”.

Tra le indicazioni rilasciate da Ispra, intanto, si evidenzia “la necessità di profondere il massimo sforzo possibile per aumentare la pressione di prelievo su femmine e piccoli; così facendo potrebbe non essere necessario aumentare in modo consistente i prelievi poiché si andrebbe ad agire sulle classi portanti la dinamica di popolazione, ottenendo un controllo delle presenze pur senza conseguire significativi incrementi del numero di cinghiali abbattuti”.

Tanto più che il quadro sui danni all’agricoltura avolve in modo non favorevole: si assiste infatti ad un incremento del danno economico del 39%, passando dai 698.700 euro del 2021 ai 973.700 euro circa del 2022,, A questo proposito, l’indicazione è di mettere in funzione sistemi di prevenzione passiva delle colture, “poiché è evidente che il solo prelievo venatorio non appare riuscire nemmeno a contenere l’entità dei danni causabili dalla specie” sottolinea Ispra. Si suggerisce inoltre l’utilizzo di trappole per la cattura.

LaBos

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