Lettere

Manutenzione del verde:
la svolta green del Comune!

da Maria Vittoria Ceraso - Viva Cremona

Recentemente ho letto dichiarazioni di Assessori che annunciano molti progetti di riqualificazione che nei prossimi anni cambieranno il volto della città. Ma la vera trasformazione, che è già sotto gli occhi di tutti i cittadini in questi giorni, è il cambio di passo nella manutenzione del verde che ha portato ad una “rigenerazione”sui generis di marciapiedi, piste ciclabile e parchi che grazie alla rigogliosa e incontrollata crescita di erba e arbusti sono diventati una giungla urbana. E stavolta sarà difficile per questa Amministrazione incolpare la minoranza della solita polemica strumentale perché sono decine le segnalazioni di cittadini, che constatando la svolta green della città, chiedono di poter utilizzare gli spazi pubblici senza dover indossare gambali e protezioni.

Cito solo come esempio il quartiere Po, uno su tutti il marciapiede di via Arenili, dove ho potuto verificare io stessa ieri come l’unica soluzione sia camminare in mezzo alla strada magari indossando la pettorina gialla per non essere investiti dalle auto che non si aspettano giustamente di dover condividere la corsia di marcia con i pedoni. D’altronde il Comune lo aveva annunicato che grazie all’affidamento ad Aem ci sarebbe stata una vera rivoluzione nella gestione del verde! A dire il vero si parlava di azioni volte a rendere più veloci gli interventi ed ad evitare la proliferazione delle erbacce negli spazi verdi e a stroncare la crescita di erba e arbusti tra asfalto e marciapiedi (cosi’ riportavano vari comunicato stampa).

Il direttore generale di Aem Pagliarini in particolare spiegava, a fronte di una gara per la manutenzione del verde del valore di 2 milioni di euro: “abbiamo instaurato un meccanismo di responsabilizzazione delle cooperative del verde e trovato un sistema per evitare il ripresentarsi delle criticità legate alla crescita incontrollata di erbe su strade e marciapiedi grazie anche ad un preciso programma di manutenzione annuale”. Per non parlare dell’istituzione del “manutentore di quartiere”, un nuovo servizio creato dall’amministrazione per rispondere in misura più efficace e rapida alle criticità riscontrate tramite sopralluoghi o segnalazioni riguardanti piccoli interventi di manutenzione ordinaria, come ad esempio anche le piccole potature, che pervengono al Comune da parte di Comitati di Quartiere o da singoli cittadini a tutela dell’ambiente e del decoro urbano.

Ma anche di fronte ad uno scenario che dimostra chiaramento le scelte fallimentari dell’amministrazione nella manutenzione del verde l’Assessore Zanacchi cerca giustificazioni, attribuendo il ritardo di alcune attività e la rapida crescita dei manti erbosi alla pioggia (risposta data a maggio alle mamme che lamentavo erba alta al Parco Sartori) e recentemente alla non piena operatività di una delle cooperative incaricate da Aem per la gestione del verde che avrebbe determinato i problemi ad esempio nel quartire Po. Bene che l’Assessore si sia pubblicamente scusato con i cittadini in data 28 giugno, ma non è accettabile che non si sia ancora intervenuti almeno laddove i marciapiedi risultano impraticabili (e se sono diventati tali significa che sono trascurati da mesi senza alcun presidio) mettendo a rischio la sicurezza della circolazione stradale.

Ciò che impatta sulla quotidianità dei cittadini in termini di vivibilità della città e sicurezza dovrebbe essere una priorità per chi governa la città che dovrebbe essere capace di intervenire in autonomia e non sempre su segnalazione dei cittadini che non possono sopperire alla mancanza di controllo di chi ha il dovere di farlo.

Ma un’amministrazione che non riesce a gestire in maniera efficiente ed efficace attività di manutenzione ordinaria come la cura del verde, lasciando per giorni alcune zone della città nel totale degrado e nell’incuria, come può essere capace e all’altezza di attuare gli annunciati progetti di riqualificazione di interi ambiti urbani?

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