Cronaca

In carcere in Spagna i fratelli Pini
Il Gruppo acquisì l'ex Bertana

Sono stati arrestati e condotti in carcere in via preventiva in Spagna i fratelli Piero e Mario Pini, titolari dell’omonima azienda internazionale di salumi con vari stabilimenti in Italia e all’estero, tra cui il macello ex Bertana di Castelverde e Ghinzelli a Viadana. Attuale amministratore unico del Gruppo Pini, un colosso che nel 2021 ha fatturato 1,5 miliardi di euro, è Roberto Pini.

Piero e Mario Pini, 66 e 70 anni, da tempo residenti a Binéfar (Huesca), sono stati arrestati nella notte tra giovedì e venerdì, in seguito ad una denuncia presentata all’inizio di giugno da una donna che si è presentata alle forze dell’ordine come vittima di presunti abusi sessuali. La donna lavora in una delle aziende di carne che il gruppo italiano possiede nell’area di Litera, dove nel 2019 è entrato in funzione il grande macello di suini della Litera Meat company, che impiega 1.600 persone. Le presunte aggressioni sessuali per le quali i due fratelli Pini sono stati arrestati senza cauzione sarebbero state reiterate nel tempo, secondo la denuncia della vittima. Le indagini sono durate un mese. Contro i due indagati c’è anche l’accusa di aver commesso reati “contro i diritti dei lavoratori”.

“Fin dal primo momento i signori Pini hanno manifestato la piena collaborazione con le autorità spagnole al fine di chiarire i fatti. I signori Pini respingono con forza le accuse e hanno fornito diversi mezzi di prova che chiariranno l’irrealtà e l’incoerenza dei fatti denunciati. Hanno piena fiducia che si faccia rapidamente chiarezza sul caso”, questo il commento dei legali spagnoli del gruppo all’indomani dell’arresto.

Per Piero, il più anziano dei due, non sono i primi guai con la giustizia. All’inizio di marzo del 2019 fu arrestato in Ungheria, dove il gruppo opera dal 1994 con la Hungary Meat Kft, con l’accusa di aver commesso una frode fiscale milionaria per tratti simile a quella che aveva portato al suo arresto in Polonia, dove il gruppo possedeva un’azienda, nel 2016. Poi l’approdo in Spagna.

Sulla famiglia Pini è intervenuto anche il sindaco di Castelverde Graziella Locci, che in una nota parla di “rapporti all’insegna della cordialità nel rispetto dei diversi ruoli”. “L’amministrazione di Castelverde”, scrive, “è grata a questi imprenditori per aver risolto un grande problema occupazionale e per aver realizzato a proprie spese una importante opera stradale.

“Bertana”, spiega il sindaco nella nota, “aveva chiuso i battenti intorno a metà luglio del 2013, i dipendenti erano stati messi in cassa integrazione e a Castelverde regnava molta preoccupazione per questa situazione. Molte persone impiegate nell’azienda temevano per il loro futuro e quello delle loro famiglie. Bertana era di proprietà della Ghinzelli che aveva dichiarato fallimento, l’azienda era in liquidazione. La ditta Pini, già nella fase antecedente alla acquisizione (sia a Castelverde che a Viadana), ha voluto mantenere il personale in forza garantendo ai lavoratori tutti i diritti acquisiti fino a quel momento, compresa l’anzianità. Ufficialmente Pini è subentrato alla Bertana l’8 di settembre del 2013. La attività del macello è quindi tornata a regime per poi nel corso degli anni incrementare sia la produzione che il numero dei lavoratori. Ad oggi, nella sede di Castelverde, operano circa 150 dipendenti. Pini Italia inoltre ha recentemente presentato un progetto di ampliamento dell’Immobile aziendale. L’ambito di trasformazione posto a Nord dell’immobile esistente prevedeva la realizzazione di una rotatoria in corrispondenza dello svincolo via Bergamo direzione Casalbuttano che è stata realizzata a spese dell’azienda migliorando e mettendo in sicurezza la viabilità della SS498 che attraversa il vasto territorio del Comune di Castelverde”.

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