Cronaca

Raddoppio Codogno-Piadena: sarà
preceduto da un dibattito pubblico

Per la prima volta sul territorio cremonese si sperimenta una delle novità del nuovo codice dei contratti pubblici per le grandi opere

Il raddoppio delle tratta ferroviaria Codogno – Piadena sarà la prima delle opere sul territorio cremonese a sperimentare il “dibattito pubblico”, ossia il coinvolgimento dei portatori di interesse dell’opera prima che abbia inizio la fase progettuale vera e propria. Si tratta di una procedura già prevista in Italia per le grandi opere, ma riformata nel recente codice dei contratti pubblici in vigore dal 1 luglio.

Il “dibattito pubblico”, così lo definisce il codice, sarà coordinato da una figura indipendente, individuata tramite un bando già pubblicato da RFI con scadenza 23 luglio. Il compito di questo coordinatore sarà quello di coinvolgere i portatori di interesse dell’opera allo scopo di anticipare le obiezioni e quindi in teoria, rendere più spedito il successivo iter di approvazione.

La partecipazione consiste nella possibilità di presentare osservazioni e proposte scritte entro sessanta giorni dalla pubblicazione del progetto. Possono essere previsti incontri a distanza e in via eccezionale anche in presenza, ma sarà tutto da verificare.

Le osservazioni scritte poi saranno raccolte e sintetizzate dal responsabile del dibattito nel documento finale; la valutazione degli esiti del dibattito è comunque rimessa alla stazione appaltante che può tenerne conto ai fini della redazione dei successivi livelli di progettazione.

Intanto, mentre si attende la conclusione della gara d’appalto per il tratto Piadena – Mantova e i pendolari soffrono i numerosi ritardi e cancellazioni dovuti (anche) al binario unico, qualcosa si muove riguardo il raddoppio del tratto Piadena – Codogno.

Il 28 giugno RFI ha diramato agli enti coinvolti (comuni, enti locali, soggetti pubblici e privati) il progetto di fattibilità tecnica ed economica. Il raddoppio ferroviario è un’opera da 800 milioni di euro che dovrà passare attraverso la consultazione dei diversi portatori di interesse prima di arrivare alla sua versione definitiva e quindi andare a gara: i tempi sono dunque lunghi e se tutto andrà bene si potrà arrivare all’appalto nel 2026.

Intanto però la procedura è iniziata. I lavori non includono la tratta Cavatigozzi – Cremona già raddoppiata anni fa e si sviluppa su circa 50 km. “Tale tratta – si legge nel documento inviato da RFi alla Provincia di Cremona – è stata attivata nel 2015 e ha consentito di aumentare le potenzialità del tratto di linea in comune al traffico regionale e ai traffici destinati ai raccordi industriali allacciati alla stazione di Cavatigozzi”.

I territori comunali interessati sono quelli di Codogno, San Fiorano, Maleo, Pizzighettone, Grumello Cremonese, Acquanegra Cremonese, Sesto ed Uniti, Cremona, Malagnino, Sospiro, Vescovato, Pieve S.Giacomo, Cappella De’ Picenardi, Torre De’ Picenardi e Piadena.
Il progetto è diviso in due lotti, il primo da Codogno a Cavatigozzi di 22 km e il secondo da Cremona a Piadena.

“In particolare, il Piano di fattibilità tecnico economica in argomento prevede la realizzazione della nuova sede ferroviaria a doppio binario e dei relativi impianti e apparati tecnologici e di trazione elettrica. È inclusa, inoltre, la riqualificazione delle stazioni di Acquanegra Cremonese, Cavatigozzi, Torre de Picenardi, Cremona e delle fermate di Pizzighettone, Ponte D’Adda, Villetta Malagnino e Gazzo Pieve San Giacomo”. specifica ancora il documento. Il progetto prevede la soppressione di tutti i passaggi a livello  di linea tramite realizzazione di opportune nuove opere sostitutive”. gbiagi

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