Cronaca

In via Fabio Filzi un parco
intitolato a Margherita Hack

Il giardino di via Fabio Filzi (Cremona) posto alle spalle dell’edificio che ospita, tra gli altri, la Delegazione provinciale del Coni, è stato intitolat0 all’astrofisica Margherita Hack (Firenze 12 giugno 1922 – Trieste 29 giugno 2013). Nel corso di un’informale cerimonia – presenti l’assessore alla Cultura Luca Burgazzi, presidente della Commissione Toponomastica su delega del Sindaco, l’assessora Rosita Viola, i consiglieri comunali Lapo Pasquetti ed Enrico Manfredini, due residenti del quartiere – è stata infatti scoperta questa mattina la segnaletica che riporta il nuovo nome del parco.

La richiesta di tale intitolazione è stata avanzata nel dicembre 2022 dai consiglieri comunali Lapo Pasquetti, Enrico Manfredini, Roberto Poli, Livia Bencivenga, Francesco Ghelfi, Francesca Fulco, Riccardo Merli, Marco Loffi, Letizia Kakou, Paola Ruggeri, Nicola Pini, Franca Zucchetti, Daniele Villani e Stella Bellini.

Gli stessi consiglieri, nella loro richiesta, spiegavano: “Seppur in assenza di un legame diretto con la città, riteniamo che l’Amministrazione comunale, nell’intrapreso percorso di sviluppo culturale universitario in campo scientifico e umanistico, possa onorarsi di celebrare con la richiesta intitolazione Margherita Hack, una donna, scienziata di fama internazionale, che ha dedicato la propria vita alla ricerca e alla divulgazione al fine di diffondere la conoscenza dell’astronomia e una mentalità scientifica e razionale”.

La Giunta comunale, fatte proprie le motivazioni espresse dalla Commissione Toponomastica volte a mantenere vivo il ricordo di persone che si sono distinte per il loro importante valore sociale e culturale, ha approvato l’intitolazione di un luogo della città a Margherita Hack individuando il giardino di via Fabio Filzi e, sbrigate le necessarie procedure, si è giunti oggi all’intitolazione ufficiale grazie alla quale, fatto importante, si arricchisce la toponomastica femminile.

Margherita Hack è stata una delle menti più brillanti della comunità scientifica italiana. Il suo nome è legato a doppio filo alla scienza astrofisica mondiale. Prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in Italia, ha svolto un’importante attività di divulgazione e ha dato un considerevole contributo alla ricerca per lo studio e la classificazione spettrale di molte categorie di stelle.

La sua famiglia, non simpatizzante del regime fascista è stata vittima di discriminazioni; nonostante le difficoltà, Margherita Hack frequenta il Liceo Classico e nel 1945, a guerra finita, si laurea con una tesi di astrofisica con un lavoro condotto presso l’Osservatorio astronomico di Arcetri, luogo presso il quale inizia a occuparsi di Spettroscopia stellare, che diventerà il suo principale campo di ricerca. Dal 1948 al 1951 insegna astronomia in qualità di assistente.

Nel 1954 ottiene la libera docenza e inizia la sua attività di divulgatrice scientifica. Nello stesso periodo tiene corsi di astrofisica e di radiaastronomia presso l’Istituto di Fisica dell’Università di Milano e inizia a collaborare con università straniere quali l’Università di Berkeley (California), l’lnstitute for Advanced Study di Princeton (New Jersey), l’lnstitut d’Astrophysique di Parigi (Francia), gli Osservatori di Utrecht e Groningen (Olanda) e l’Università di Città del Messico.

Nel 1964 diviene docente ordinaria, ottenendo la cattedra di astronomia presso l’Istituto di Fisica teorica dell’Università di Trieste e assume l’incarico di Direttrice dell’Osservatorio astronomico di Trieste. La sua gestione durerà per più di vent’anni, fino al 1987, e darà nuova linfa ad un’istituzione che in Italia era ultima sia per numero di dipendenti e ricercatori, che per qualità della strumentazione scientifica, arrivando a darle risonanza anche in campo internazionale.

L’enorme sviluppo delle attività didattiche e di ricerca che Margherita Hack ha promosso in università, ha fatto nascere nel 1980 un Istituto di Astronomia che è stato poi sostituito nel 1985 da un Dipartimento di Astronomia, che la scienziata ha diretto fino al 1990. Fondatrice della rivista L’Astronomia ha prodotto numerosissime pubblicazioni tra cui Stellar Spectroscopy considerato ancora oggi a livello internazionale un testo fondamentale della materia. Nel 1980 ha ricevuto il premio “Accademia dei Lincei” e nel 1987 il premio “Cultura della Presidenza del Consiglio”.

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