Economia

I sessant'anni di Apindustria
e l'importanza di fare rete

In piazza del Comune la festa dell'associazione che aderisce a Confimi e che è guidata sul territorio dalla presidente Sonia Cantarelli

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Fotogallery Francesco Sessa

Guardare al passato per progettare il futuro. Quando un’associazione di categoria taglia un traguardo prestigioso, indubbiamente rappresentato dai sessant’anni di storia, da un lato c’è il bilancio del percorso tracciato, dall’altro lato l’indicazione degli obiettivi da raggiungere. E proprio questo è avvenuto in piazza del Comune a Cremona, nella serata di mercoledì 28 giugno, con la celebrazione del 60° di Apindustria Confimi Cremona, l’associazione delle piccole e medie imprese manifatturiere e private guidata sul territorio da Sonia Cantarelli. La piazza principale di Cremona è stata trasformata per una notte, per dirla con le parole di Gian Domenico Auricchio, commissario straordinario della Camera di commercio di Cremona e presidente di Unioncamere Lombardia, “nella più bella sala da pranzo della città e non solo”. Tutto questo per fare festa, certamente, come si conviene nel caso di un anniversario, ma anche e soprattutto per rilanciare un progetto che vede nell’associazione un tassello di una rete più grande.

“Come possiamo far evolvere le tradizioni e le eccellenze del nostro territorio in un contesto globale?” si è chiesta la presidente Cantarelli nel suo intervento di apertura. La risposta era nelle presenze in piazza (imprenditori associati, ma anche rappresentanti delle istituzioni, tra cui l’ex ministro Mariastella Gelmini, presidenti e direttori delle altre associazioni di categoria cremonesi): “Unire le forze rappresenta la strada per dare nuove ali a questo territorio: abbiamo bisogno di conoscenza ed innovazione – ha detto ancora Cantarelli – e quindi è necessario il contributo di tutti. Le sfide del nostro tempo – ha proseguito – si vincono solo con la collaborazione: siamo tutti responsabili della crescita di Cremona”. Nella storia, ha concluso la presidente, l’innovazione è sempre nata dal genio collettivo, “che a Cremona certamente non manca”.

La serata in piazza del Comune ha rappresentato plasticamente proprio questo concetto di unità, che in effetti inizia a dare frutti importanti nel lavoro portato avanti sul Masterplan 3C ma anche sulla Fiera di Cremona. In questo contesto, le imprese rappresentano certamente una colonna portante del territorio, come ha evidenziato anche il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti: “Voi ci aiutate a portare avanti i progetti del territorio senza chiudervi all’interno della vostra associazione, ma aprendovi in una dimensione di servizio”. Proprio le piccole e medie imprese, ha ricordato la senatrice Gelmini, rappresentano il 70% del Prodotto interno lordo e l’80% dell’occupazione del paese: un patrimonio inestimabile che è giusto celebrare e da cui è giusto ripartire.

Nel corso della serata, sul palco, sono intervenuti anche il direttore nazionale di Confimi, Fabio Ramaioli, ed il giornalista cremonese Fabrizio Loffi che ha ripercorso la storia dell’associazione intrecciata con quella della città e della provincia. Premiate inoltre dalla presidente Cantarelli e dal direttore generale di Apindustria Cremona Paola Daina le imprese associate da più di quarant’anni: Delma, Enne Effe, Impresa di costruzioni Malaggi, Omat e Simar – Costruzioni meccaniche. Presente anche la solidarietà, con una parte del ricavato della serata devoluto al progetto Centro Nazionale Autismo di Fondazione Sospiro e alla Breast Unit di Cremona.

Il ricordo dei sessant’anni di storia, anche per il luogo altamente simbolico in cui è stato celebrato, è così diventato un momento di festa per l’intera città di Cremona. L’obiettivo non è certo sedersi sugli allori di un passato glorioso, bensì ripensare il modello associativo nel nuovo contesto affrontato dalle imprese, con un’attenzione particolare ai servizi, ma rilanciando anche la rappresentanza nel senso più autentico del termine. Elemento importante, rafforzato rispetto al passato e rispetto ad altri territori anche lombardi, è il clima di positiva collaborazione che si respira nel mondo associativo cremonese. Chi davvero persegue lo sviluppo di questo territorio, nelle sue molteplici forme, non può pensare di agire da solo: un lavoro di squadra lungimirante, che superi il piccolo cabotaggio, consentirà tra sessant’anni di guardare ai decenni precedenti con lo stesso orgoglio e la medesima soddisfazione che si respirava nella serata per i sessant’anni di Apindustria Confimi Cremona.

Guido Lombardi

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