Logistica a San Felice, M5S porta
le obiezioni in consiglio comunale

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Il M5S porta in consiglio comunale il polo logistico di san Felice di cui è iniziata in Provincia la procedura per la verifica di assoggettabilità alla VIA. Il 23 giugno il consigliere Luca Nolli ha depositato un ordine del giorno che ripercorre le scelte politiche delle amministrazioni alla guida di Cremona negli ultimi 15 anni, dal Piano di Governo del territorio del 2009 (sindaco Corada) passando attraverso le giunte Perri e Galimberti. Strumentazioni urbanistiche che hanno sempre confermato la destinazione produttiva (e in parte commerciale) di quell’area a ridosso dell’autostrada A21 e del ristorante Corte de Monaci, inizialmente di proprietà Vanoli e poi ceduta ad una multinazionale della logistica la LCP Logistics Capital Partners.
La procedura autorizzativa in corso riguarda solo una parte dell’area potenzialmente edificabile, 90mila metri quadrati, a differenza del Piano attuativo iniziale. In questo modo una porzione di area resta al momento destinata a verde, ma ciononostante crescono i timori per i rischi connessi all’impermeabilizzazione del suolo e all’aumento di traffico. L’ordine del giorno chiede quindi alcuni chiarimenti, facendo presente “che la trasformazione delle aree comporta: il coinvolgimento di un’area importante di suolo agricolo e tale intervento inciderà
con l’impermeabilizzazione di un’area significativa; la perdita di suolo agricolo naturale ed il decremento della biodiversità, anche per l’eliminazione degli attuali habitat naturali; un aumento del traffico su via Mantova e un peggioramento e un incremento dell’inquinamento atmosferico”. Inoltre “nell’iter istruttorio chiuso lo scorso 18/8/2022 la Provincia di Cremona evidenziava la necessità di una serie di necessari approfondimenti … in ordine alla tematica dell’impatto acustico e dell’impatto atmosferico” oltre all'”insufficienza delle misure di mitigazione attuate e degli aspetti sanitari e considerata l’entità e la complessità dell’impatto sotto il profilo paesaggistico ed archeologico”. Tutte evidenze che avrebbero resa necessaria la VIA e non la verifica di assoggettabilità attualmente in corso.
Il timore è insomma che il nuovo piano attuativo, che prevede minori edificazioni, sia un modo per intraprendere il percorso autorizzativo più veloce.
“La giunta Galimberti – fa presente l’ordine del giorno – si è sempre dichiarata contraria al consumo di suolo, eppure approva la realizzazione di nuovi supermercati, conferma la logistica a San Felice e il nuovo impianto di biometano tra il Comune di Cremona e Gerre”. Per questo il documento chiede a sindaco e Giunta di illustrare nel dettaglio le procedure urbanistiche seguite e a spiegare se il nuovo intervento rappresenti o meno uno stralcio funzionale al Piano Attuativo approvato dal Comune e “se l’ente abbia intenzione di chiedere la Verifica di Assoggettabilità a VIA su tutto il piano”. Viene inoltre suggerito di portare il progetto nella commissione comunale competente “in modo che si possano approfondire tutti gli aspetti critici e organizzare un’assemblea pubblica nel quartiere che subirà questa pesante trasformazione urbanistica”. gb