Paura febbre del Nilo: il virus
già circola tra zanzare e uccelli

Con l’arrivo dell’estate torna la paura del West Nile, il virus delle zanzare. In questi giorni l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato il primo bollettino della stagione 2023, che è iniziato non in giugno, ma in maggio, evidenziando già positività in provincia di Varese in una cornacchia appartenente a specie bersaglio, e in un pool di zanzare catturato in Sicilia. Nessun caso al momento fra gli equidi, fra gli uccelli selvatici e in allevamenti avicoli, e nessun caso tra gli esseri umani.

L’attenzione, però, è alta. E’ possibile, infatti, che la circolazione di questo patogeno trasmesso da insetti possa aumentare nelle prossime settimane. L’alluvione in Emilia Romagna potrebbe contribuire ad accelerarne la diffusione.

Il 2022, per la Lombardia, è stato un anno nero. 76 i casi registrati con 7 decessi. Tra le aree più colpite c’era anche Cremona, con 12 casi, di cui 4 in donatori e 8 sintomatici, alcuni con forme neurologiche. Lo scorso agosto c’era stata anche una vittima: un 70enne di Castelverde, cardiopatico e già provato da un quadro clinico complicato, con un sistema immunitario compromesso, stroncato in pochi giorni dal virus delle zanzare. L’estate cremonese 2022 era stata anche caratterizzata da 5 casi di vaiolo delle scimmie.

Per prevenire l’infezione da West Nile non esiste un vaccino. Per limitare il rischio di contrarre il virus, occorre provare a ridurre l’esposizione alle punture di zanzare, proteggendosi dalle punture ed evitando condizioni che possano favorirne la riproduzione, come la presenza di acqua stagnante. Si consiglia di usare repellenti antizanzare, di preferire pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, in particolare all’alba, e al tramonto proteggere le finestre con le zanzariere, svuotare i vasi di fiori o altri contenitori con acqua stagnante e cambiare spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali.

Sara Pizzorni