Cronaca

Gattile, Stauffer scrive ad Apac:
vuole le chiavi. Chi curerà i felini?

Tiene ancora banco la vicenda del gattile di via Bissolati che vede ancora una volta fronteggiarsi la Fondazione Stauffer e Apac, l’associazione che si occupa degli 80 felini ospitati nell’ex convento di San Benedetto. Almeno fino allo scorso aprile, quando il  giudice aveva parzialmente accolto le ragioni della Fondazione, ordinando ai volontari di lasciare l’ex chiostro di proprietà della Stauffer.

Non essendo invece stata accolta la domanda della Fondazione che chiedeva la liberazione dell’immobile dagli animali, il problema continua ad essere quello del destino dei gatti, sui quali il magistrato non si era espresso, non essendo gli animali di proprietà di nessuna delle parti.

Ora si è fatta avanti la Fondazione Stauffer, che attraverso l’avvocato Isabella Cantalupo ha scritto all’avvocato Monica Gennari, legale di Apac, dando ai volontari una sorta di ultimatum. Nella missiva, indirizzata anche all’Ats Val Padana e all’avvocato del Comune Enrico Cistriani, la Fondazione chiede la consegna delle chiavi al più tardi entro la prima quindicina di giugno.

La Stauffer “insiste affinché sia fatta esecuzione al decreto del Tribunale di Cremona e perché le siano immediatamente consegnate le chiavi del complesso ed esso sia definitivamente liberato da persone e cose e, possibilmente, anche dagli animali”. “Al fine del trasferimento dei punti cibo della colonia al di fuori della proprietà della Fondazione”, si legge, “esistono proprio limitrofe ad essa altre aree a verde e fabbricati di proprietà di terzi ed anche di proprietà del Comune di Cremona che appaiono atte allo scopo del trasferimento degli animali che – percorrendo tale ipotesi, resterebbero in zona a loro nota”.

Da parte sua, Apac sostiene di aver mantenuto i patti e di aver dato ampia disponibilità, e accusa la Fondazione di non voler trovare un accordo sulla tutela dei felini. Secondo l’accordo raggiuto dopo l’ultima riunione in Comune, si doveva individuare un’area sicura all’interno della struttura in cui spostare i punti cibo, in accordo con Ats, dove alimentare i gatti senza che le volontarie corressero rischi inutili. Accanto a questo, Apac si era  impegnata anche a svuotare le stanze del piano superiore, dove attualmente sono radunati i gatti anziani e malati, ma che rappresenta anche la zona più pericolante della struttura.

Nei giorni scorsi erano al lavoro delle ruspe che hanno iniziato a scavare proprio accanto all’ingresso dell’ex monastero di San Benedetto: una scena che ha lasciato di sasso le gattare che stavano dando da mangiare ai mici, fuggiti per la paura.

Da un lato, dunque, i lavori in via Bissolati, dall’altro la nuova area di via Brescia individuata per ospitare gli animali che non è pronta. Una situazione che preoccupa non poco i volontari Apac.

Sara Pizzorni

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