Cronaca

Caso taxi: "Vita non a rischio,
ma trauma permanente all'udito"

In udienza, grazie alle immagini delle telecamere, è stato illustrato tutto il percorso effettuato dal taxi quella notte. Velocità media di 35 chilometri orari, ma su una strada tortuosa con la presenza di curve a gomito

Giovanni Carrera con l'avvocato Paolo Bregalanti

Parola ai consulenti medici del procura, oggi, nel processo contro il tassista cremonese Giovanni Carrera, 68 anni, arrestato nel febbraio dell’anno scorso con le accuse di sequestro di persona e lesioni colpose gravissime nei confronti di Luca Lombardo, 28 anni, di Cremona, il giovane rimasto ferito gravemente la notte del 25 dicembre 2021 in via Mantova dopo essere caduto dal taxi in corsa.

Luca Lombardo

Secondo il medico legale Andrea Verzeletti e il neurochirurgo Marco Maria Fontanella, Luca, che nella caduta ha riportato un trauma cranico causato da un violento urto al capo, non ha corso pericolo di vita, ma ha riportato un indebolimento permanente del senso dell’udito all’orecchio sinistro e compromissioni da un punto di vista neuropsicologico. Il ragazzo, che era stato dimesso il 10 gennaio del 2022, ha riportato “un periodo di malattia di durata sicuramente superiore ai 40 giorni ed in via di previsione quantificabile in almeno 6 mesi”.

C’è poi, come hanno riferito i due esperti, l’aspetto psichiatrico, per il quale Luca ha iniziato un percorso di cura, essendo affetto da sindrome ansioso depressiva che con il passare del tempo potrebbe trasformarsi in un potenziale disturbo post traumatico. E infine il problema neuropsicologico, che ha comportato un deficit di linguaggio, con la “difficoltà o l’incapacità a richiamare alla memoria la parola corretta”. Per questi due aspetti, gli esperti non sono stati in grado di dire quanto queste compromissioni potranno durare nel tempo.

Quella sera, dopo essere stati al ristorante Chiave di Bacco di piazza Marconi, Luca e le sue due amiche Alessia e Ramona erano saliti sul taxi van dell’imputato che li aveva portati davanti all’hotel B&B di via Mantova. La corsa costava 20 euro, ma i ragazzi avevano solo una banconota da 10. Da lì era nata una discussione con Carrera che era ripartito con a bordo il solo Luca, poi finito fuori dal taxi, disteso in mezzo alla strada, gravemente ferito.

A svolgere tutti gli accertamenti del caso sono stati gli uomini della Questura di Cremona, che avevano acquisito le immagini delle telecamere e analizzato i tabulati telefonici, oltre naturalmente a sentire le persone coinvolte e i testimoni.

In aula oggi, hanno testimoniato anche l’assistente capo Roberto Lo Sasso e il sostituto commissario Luca Mori. Lo Sasso, in particolare, grazie alla visione di tre telecamere private, quelle del supermercato Md, del servizio di riparazione Doctor Glass e del ristorante Mood, ha illustrato il percorso del taxi. Dal B&B, Carrera, alle 4 di notte, ha percorso 30 metri in rettilineo in via Antiche Fornaci, poi ha svoltato a sinistra a 90 gradi. Qui ha percorso un terzo del tratto contromano, poi dritto fino a quando ha svoltato a sinistra facendo una curva di 45 gradi, entrando in via Lucchini e affrontando una curva a sinistra a 90 gradi, imboccando via dell’Annona dove erano in corso dei lavori. Carrera è poi arrivato al rondò, ha fatto una curva a “S”, raggiungendo via Mantova all’altezza della Credem, dove Luca è caduto. Nessuna telecamera ha però ripreso il punto d’urto. Il percorso complessivo è stato di 960 metri. La velocità media, come ha riferito Lo Sasso, è stata di 35 chilometri orari, “ma in un percorso tortuoso”, ha sottolineato il testimone.

In primo piano, Luca Lombardo con l’avvocato Sbravati. Dietro di loro, i genitori di Luca, l’avvocato Gnocchi e la zia del ragazzo

Durante la visione delle telecamere, l’assistente capo ha riferito che il portellone scorrevole sinistro del taxi era aperto. Solo al ritorno del tassista sul luogo dell’incidente, cinque minuti dopo, il mezzo era stato inquadrato con il portellone chiuso.

A portare all’arresto di Carrera, con alle spalle alcuni precedenti di polizia come lesioni, ingiurie, minacce o liti con i colleghi, era stata l’intercettazione shock di una telefonata nel corso della quale l’uomo si era detto sollevato dal fatto che la giovane vittima, viste le sue gravi condizioni, non fosse in grado di ricordare e dunque fornire la sua versione dei fatti. “Il pm”, così si era espresso il tassista al telefono, “mi ha detto che il ragazzo è a casa, ma non ci sta con la testa. Bene, così non può raccontare la sua versione. È una cosa positiva”.

I genitori di Luca Lombardo

Nel processo, i genitori di Luca, Nino e Nadia, sono parte civile, mentre il giovane chiede i danni nel penale solo per il sequestro di persona. Per l’altro reato, quello delle lesioni patite, intenterà la causa civile. La famiglia Lombardo è assistita dagli avvocati Fabio Sbravati e Alberto Gnocchi.

La difesa di Carrera, attraverso l’avvocato Paolo Bregalanti, è stata ammessa a citare il responsabile civile, la Cattolica Assicurazioni,  rappresentata dall’avvocato Giuseppe Longoni. Il danno, per l’assicurazione, sarà limitato al solo reato di lesioni.

La prossima udienza è stata fissata al prossimo 3 novembre per sentire i genitori di Luca e i consulenti della difesa. Non è escluso che lo stesso Carrera possa essere sottoposto all’esame, oppure potrebbe rilasciare dichiarazioni spontanee.

Sara Pizzorni

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