Legambiente, qualità dell’aria:
"L'Europa va nella giusta direzione"
Per Legambiente la proposta di revisione della Direttiva Ue sulla qualità dell’aria presentata dalla Commissione Ue va nella giusta direzione ed è pienamente condivisibile. Giusto ridurre i limiti normativi delle concentrazioni di inquinanti atmosferici. Non è condivisibile né appropriata la posizione presa dai presidenti delle Regioni del bacino padano che hanno criticato la proposta di revisione e che oggi saranno a Bruxelles per incontrare Commissione e Parlamento Ue.
Per questi motivi l’associazione ambientalista ha scritto e inviato insieme ai suoi comitati regionali dell’area padana – Legambiente Piemonte e Valle D’Aosta, Legambiente Lombardia, Legambiente Veneto e Legambiente Emilia-Romagna – una lettera all’ENVI (Commissione parlamentare europea per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare), a France Timmermans, vicepresidente esecutivo della Commissione europea responsabile per il Green Deal, e al Commissario europeo per l’Ambiente Virginia Sinkevičius esprimendo il massimo sostegno alla proposta di revisione della direttiva sulla qualità dell’aria presentata dalla Commissione alla fine del 2022. Nella missiva l’associazione ambientalista ha ricordato anche il critico stato di salute della qualità dell’aria in pianura padana. Una grave situazione su cui ha pesato la mancanza di azioni nazionali, regionali e locali più decise per mantenere bassi i livelli di sostanze inquinanti.
“Alla luce della pubblicazione delle nuove linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità relative agli effetti sulla salute delle sostanze inquinanti in atmosfera – dichiara il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani- la condizione del territorio del bacino padano è estremamente preoccupante: nonostante i progressi degli ultimi decenni, non solo i valori di concentrazione di questi inquinanti restano superiori a quelli recentemente raccomandati dalla comunità scientifica, ma continuano a superare i valori fissati dalla vigente normativa europea in materia, come dimostrano i più recenti dati sui superamenti giornalieri del valore limite di PM10 in molte città come denunciato con la nostra campagna Clean Cities, il report Mal’aria di città e il progetto LIFE MODERn (NEC) che ha l’obiettivo di svolgere un monitoraggio della qualità dell’aria finalizzato allo studio del suo impatto sugli ecosistemi forestali e di acqua dolce”. Per Legambiente al netto delle annunciate misure per la riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera e la stipula di accordi tra le Regioni interessate dalle procedure d’infrazione nel corso degli ultimi anni, è mancata un’azione decisa nei principali settori caratterizzati dalla produzione di tali emissioni. “Abbiamo assistito, peraltro, – conclude Ciafani – a un rimbalzo di responsabilità tra Stato, Regioni e Comuni, che in generale si sono astenuti dall’esercitare un ruolo di primo piano nell’orientare le politiche pubbliche e private in tali settori verso obiettivi di maggiore sostenibilità ambientale”.