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La moglie di Helmut Berger: “Nemmeno informata dei funerali, intervenga la polizia”

(Adnkronos) – “Ho appreso ieri notte tardi la notizia che verrà allestita domani in fretta e furia una camera ardente della durata di sole 4 ore, e che seguirà una cremazione e un ‘funerale chiuso ai familiari ‘strettissimi”. Ciò che sta accadendo è gravissimo, mi appello alla polizia austriaca, che sono certa si sia già attivata per fare del suo meglio, ma che certo non poteva immaginare la repentinità di tutto questo. C’è qualcosa di strano e lo dico chiaro, andrò fino in fondo”. E’ l’accorato appello che Francesca Guidato, moglie dell’attore Helmut Berger, affida all’Adnkronos nel tentativo disperato di essere ascoltata direttamente alle autorità giudiziarie in Austria, dopo aver ricevuto la notizia delle esequie dell’attore già organizzate e precedute da giorni di silenzio.  

“Mi appello alla Polizia di Salisburgo in Austria, affinché intervenga e faccia valere il mio diritto di coniuge a tutti gli effetti di legge, dato che non ho autorizzato nessuna camera ardente, e neanche la cremazione né il funerale, perché non ho ricevuto le notizie attese -scandisce la regista e sceneggiatrice, che fa sapere che oggi il suo avvocato ha provveduto a informale la Polizei austriaca degli ultimi accadimenti- Non so chi siano questi parenti che hanno firmato, pur essendo stata a pranzo una volta con mio marito e mia suocera anni fa a Salisburgo, con alcuni parenti lontani di lei”. Il riferimento all’operato del manager dell’attore, Helmut Werner, è chiaro. “Il manager dice che sta eseguendo le volontà del suo attore, allora perché è stato necessario fare tutto con questo velo di segretezza? Ed è vero che ci sono volute le autorizzazioni firmate di due lontane cugine e un amico, per la cremazione e il funerale, come riportato dalla stampa?”, si interroga la Guidato. “Forse mio marito non aveva lasciato disposizioni scritte?”. 

In cinque giorni, spiega la Guidato, “alla legittima moglie, che aveva già inviato tempestivamente i certificati di matrimonio al consolato italiano a Vienna e alla struttura dove è deceduto, non sono state comunicate notizie precise. Perché?”. La struttura ospedaliera, riporta la moglie di Berger, “non ha nemmeno inviato come richiesto dal mio avvocato il certificato sanitario con le cause della morte. La stampa parla di ‘arresto cardiaco’, sarebbe stato quindi importante, oltre che un diritto della vedova, leggere le note mediche sulle cause del decesso, in caso di richieste di accertamenti qualora si rendesse necessario”. 

Al dolore della donna, si aggiunge lo sconcerto di leggere sulla stampa accuse relative ad interessi testamentari. “Sono stata accusata di avere interessi per un testamento, di millantare un matrimonio che sarebbe finto, mai avvenuto -dice sconcertata Francesca Guidato- ma se non sono riuscita neanche con ogni mezzo ad avere notizie del corpo, come potevo sapere del testamento?”. E conclude con una potente stoccata al manager di Berger: “Il manager che invece ne ha parlato sulla stampa internazionale per vari giorni sostiene di sapere che io non rientro in tale testamento. Ma come fa a saperlo se non è stato ancora aperto?”. 

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