Cronaca

Tentata violenza all'attrice al
Parco Golena, arrestato 23enne

La mattina del 21 febbraio scorso, nella zona del parco golena del Po, aveva tentato di violentare una donna, attrice teatrale appena giunta a Casalmaggiore in tournee per uno spettacolo che doveva tenersi i giorni successivi. I carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Casalmaggiore lo hanno identificato e rintracciato ieri dopo giorni di pedinamento all’interno della stazione ferroviaria di Parma, arrestandolo in esecuzione di un provvedimento chiesto ed ottenuto dal GIP di Cremona che ha condiviso l’investigazione di Procura e Carabinieri. L’arrestato è un cittadino italiano di 23 anni, residente in provincia di Parma ma di fatto senza fissa dimora, pregiudicato.

La vicenda prende avvio il 21 febbraio scorso, quando i carabinieri di Casalmaggiore sono stati chiamati in località parco del Po di Casalmaggiore perché era stato segnalato un tentativo di violenza sessuale nei confronti di una donna. Qui, i militari hanno raccolto le informazioni fornite dalla vittima, originaria della Capitale, e delle persone alle quali la donna si era rivolta per chiedere aiuto dopo l’aggressione a sfondo sessuale avvenuta nel parco.

Quella mattina, verso le 09.45 la donna, sanguinante, terrorizzata e con una bottiglia e una pietra tra le mani che aveva impugnato per difendersi, era arrivata di corsa ne locali dell’associazione “Amici del Po” per chiedere aiuto dicendo di avere subito un tentativo di violenza sessuale. La donna era stata accompagnata presso l’ospedale Oglio Po e al termine delle visite mediche, dopo avere ottenuto diversi giorni di prognosi per lesioni in varie parti del corpo, seppur in stato di shock, aveva fornito preziose informazioni su quanto capitato. La vittima ha riferito che, arrivata il giorno prima a Casalmaggiore per uno spettacolo teatrale, la mattina era uscita dall’albergo per andare a camminare lungo l’argine che costeggia il fiume.

Nel parco, dopo il circolo, in una zona isolata, ha incrociato un uomo, ma dopo circa 15 minuti, ha avvertito dietro di sé una presenza, si è girata ed ha visto l’uomo che aveva incrociato in precedenza. La donna ha cercato di allontanarsi e tornare indietro, ma in un attimo l’uomo l’ha afferrata e trattenuta. La donna ha provato a difendersi, ma quell’uomo ha provato ad abbassarle i pantaloni nel tentativo di usarle violenza, senza riuscirci perché la donna indossava un secondo pantalone per coprirsi dal freddo. Ne è nata una colluttazione e l’uomo è riuscito a bloccare la donna a terra mettendole le mani al collo. La donna è riuscita a liberarsi dalla presa, subendo un morso a una mano e, dopo essersi rialzata, ha subito una spinta che l’ha fatta cadere verso la riva del fiume.

Solo a quel punto l’uomo si è allontanato e la donna ha raccolto una pietra e una bottiglia per difendersi, nel timore che potesse tornare. Poi si è diretta verso il circolo sportivo dove ha chiesto aiuto. La donna, nonostante la violenza subita, ha ricordato e descritto dettagliatamente l’aggressore, sia nell’abbigliamento che nell’aspetto fisico, favorendo le indagini che hanno preso avvio nell’immediatezza.

I militari hanno acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona dalle quali è stato possibile vedere il passaggio a piedi della vittima e, poco dopo, dell’aggressore che era vestito esattamente come era stato descritto. Le immagini successive hanno mostrato la donna che, successivamente, è tornata di corsa verso il circolo, chiedendo aiuto.

Di conseguenza, i militari hanno esaminato tutte le telecamere pubbliche e private della città, ricostruendo tutti movimenti effettuati dall’uomo prima dell’aggressione. E’ stato possibile accertare che l’uomo aveva percorso a piedi via Cavour, piazza Garibaldi, via Favagrossa e vicolo Chiozzi per proseguire fino a via Italia, in direzione della zona golenale del Po. Qui l’uomo si è fermato presso uno sportello bancario automatico per effettuare delle operazioni per poi dirigersi verso l’argine maestro del fiume dove ha pedinato la vittima fino a una zona isolata dell’area golenale, sorprendendola alle spalle e approfittando del fatto che, non essendo presente nessuno, le richieste di aiuto sarebbero state vane. Tutti gli orari erano compatibili con l’orario in cui si vede la presenza dell’uomo nei pressi dell’area golenale. L’uomo, attraverso le operazioni bancarie svolte, è stato quindi identificato nel 23enne e hanno accertato che, pur essendo senza fissa dimora, era solito frequentare Casalmaggiore dove sono presenti alcuni suoi parenti. A quel punto, i militari hanno preparato un fascicolo fotografico che hanno poi mostrato alla vittima che, senza alcun dubbio, ha individuato proprio lui come l’autore dell’aggressione.

Ricostruiti i fatti, i carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Casalmaggiore hanno comunicato l’esito all’autorità giudiziaria e il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Cremona ha emesso nei confronti del 23enne la misura della custodia cautelare in carcere, evidenziando l’insidiosità della condotta, ritenuta particolarmente violenta, e la sua incapacità di autocontrollo che rendevano concreto il pericolo di commissione di reati della stessa indole.

Le ricerche non sono state facili tenuto conto che non ha un luogo di residenza. Sapevano che era solito girare a Parma, dove era stato controllato presso la stazione ferroviaria insieme ad altre persone. Quindi, per alcuni giorni, sono andati alla stazione ferroviaria di Parma in forze. Ieri il blitz e l’arresto.

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