Spettacolo

Sergio Caputo ha infiammato
il pubblico di CremonaJazz

Una fantastica big band di sei elementi, Sergio Caputo ieri all’auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino, quasi completamente gremito per l’occasione, ha celebrato nell’ambito della rassegna CremonaJazz i quarant’anni di “Un Sabato Italiano”, album ormai diventato un classico della musica italiana. Era il 1983.

In un mix di swing e blues, Caputo ha raccontato in musica, in uno stile letterario ispirato alla poesia moderna e neorealista, storie di vita vissuta; un album anomalo, con una musica diversa da tutto ciò che andava di moda in quel periodo, accompagnata da testi altrettanto inusuali, che ha riscosso allora come oggi un grande successo dimostrato anche dall’amore di chi ieri era presente in auditorium verso il cantautore.

Prossimo e conclusivo appuntamento di una rassegna che mai come quest’anno sta attirando in auditorium appassionati e non del genere jazz, venerdì 26 maggio con Tony Esposito in una miscela di world, funky, fusion e suoni mediterranei, e l’omaggio all’amico Pino Daniele. Al fianco di Esposito, il bassista Gigi De Rienzo, il pianista Antonio Faraò, Lino Pariota alle tastiere e Claudio Romano alla batteria.

Simone Bacchetta

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