Economia

Manifattura: rallenta
l'industria, tiene l'artigianato

Se a livello regionale l’andamento delle imprese manifatturiere industriali risultava stabile, in provincia di Cremona si registra invece un leggero rallentamento: questo quanto emerge dall’indagine congiunturale, condotta trimestralmente da Unioncamere Lombardia, che per la provincia di Cremona ha interessato complessivamente 127 imprese appartenenti a tutte le principali attività del comparto manifatturiero, suddivise in 56 imprese industriali e 71 artigiane.

“L’indagine del primo trimestre 2023 mostra una situazione del comparto manifatturiero provinciale in assestamento con tempi e modalità differenti per i settori industria e artigianato” commenta Gian Domenico Auricchio, Commissario Straordinario della Camera di Commercio. “L’industria evidenzia un lieve rallentamento della produzione, con il dato congiunturale debolmente negativo (-0,1%) mentre l’artigianato mantiene l’intonazione positiva (+1,4%).

Anche il fatturato è negativo per l’industria (-1,6%), ma rimane sui livelli massimi storici mai raggiunti. Indubbiamente la crescita dei tassi di interesse e l’inflazione frenano la domanda delle famiglie e delle imprese. L’intervento pubblico è più che mai necessario per affrontare questa fase: mi riferisco in particolare ai fondi garantiti dal Pnrr che devono essere spesi in fretta e bene, in interventi a sostegno della competitività del Paese in modo da sostenere la domanda interna”

Il fatturato del comparto artigiano cresce ancora in linea con l’andamento della produzione. Segnali di debolezza per l’industria anche dagli ordini in contrazione dell’1,3% dall’estero. Ancora in crescita, invece gli ordini interni (+2,4%). L’andamento positivo dell’artigianato è confermato dagli ordini totali ancora in crescita (+2,3% congiunturale)”.

In ottica tendenziale gli incrementi produttivi restano significativi sia per l’industria (+3,7%) che per l’artigianato (+5,4%). Il fatturato segna ancora incrementi significativi rispetto allo scorso anno crescendo del 2,7% per l’industria e del 5,0% per gli artigiani. L’incremento è ancora in parte spiegato dall’aumento dei prezzi, ma questo fenomeno è in via di attenuazione. Gli ordini mostrano andamenti tendenziali più contenuti per l’industria per il mercato estero (+3,0%), mentre risultano più dinamici dal mercato interno (+4,9%). Anche per gli ordini l’artigianato mostra un andamento più dinamico (+5,6% tendenziale gli ordini totali).

IL MERCATO DEL LAVORO – Il mercato del lavoro cremonese è praticamente stabile. Il settore industriale registra una leggera crescita degli addetti (+0,7% rispetto al trimestre precedente e +0,4% tendenziale), mentre l’artigianato registra una lieve flessione congiunturale molto prossima allo zero (-0,1%). Resta molto limitato il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni delle imprese industriali intervistate con solo il 3,6% che ha dichiarato di avervi fatto ricorso. Percentuale più alta per l’artigianato (7,0%), ma la quota sul monte ore trimestrale è molto contenuta (0,7%). Lo scarso ricorso alla CIG è confermato anche dai dati Inps che vedono una riduzione a 135mila ore autorizzate nel primo trimestre 2023 per l’industria, con una riduzione del 50% rispetto allo stesso periodo del 2022.

I PREZZI Sul versante dei prezzi pesano ancora le dinamiche del tutto straordinarie evidenziate a livello internazionale sulle materie prime e sui beni energetici (gas ed energia elettrica in primis) che provocano un’ulteriore spinta inflattiva, ma meno intensa rispetto al recente passato. Le imprese industriali del cremonese stimano infatti una crescita congiunturale dei prezzi delle materie prime dell’1,6% e le imprese artigiane del 3,3%. Il confronto tendenziale evidenzia maggiormente la gravità della situazione ma anche il miglioramento rispetto agli incrementi registrati nel 2022 (+26,4% le materie prime per l’industria e del 52,6% per l’artigianato).

Il confronto con la Lombardia e l’Italia dell’indice della produzione industriale non è perfettamente coerente, mancando ancora il dato di marzo per la produzione Italiana. La media dei mesi di gennaio e febbraio evidenzia comunque uno stop dell’indice al livello raggiunto a fine 2022. Anche gli indici di Cremona e della Lombardia mostrano un simile assestamento con una minima flessione per Cremona (-0,1%) e una variazione congiunturale nulla per la Lombardia.

LA PRODUZIONE – Dal punto di vista strutturale il quadro delle imprese cremonesi a inizio 2023 resta positivo, con le imprese che dichiarano una produzione accresciuta rispetto a quella di dodici mesi prima che costituiscono ancora la maggioranza sia per l’industria che per l’artigianato.

LE ASPETTATIVE – Le aspettative per il prossimo trimestre degli imprenditori industriali restano positive per la maggior parte degli indicatori e in miglioramento. Solo le aspettative sulla domanda estera, anch’esse positive, registrano però un indebolimento rispetto al trimestre precedente. Gli artigiani, invece, sono più pessimisti con aspettative stabilmente in area negativa tranne che per l’occupazione. Va però segnalato che per produzione e domanda il saldo negativo è molto contenuto rispetto al recente passato e vicino al punto di svolta e che è in aumento la quota di artigiani che prevedono stabilità dei livelli per tutte le variabili.

Le variazioni tendenziali riscontrate a livello provinciale mostrano un quadro complessivamente positivo, ma con sensibili differenze nelle velocità di crescita e anche segnali di contrazione. Questo risultato dipende anche dai tempi della ripresa che, a livello locale in base alle diverse specializzazioni produttive, si è avviata in momenti differenti.

 

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