Cronaca

Carcere, in visita sottosegretario
Ostellari, ma è polemica con Comune

Ennesimo sopralluogo in carcere nella mattinata di martedì. stavolta da parte del Sottosegretario di Stato alla Giustizia con delega al trattamento dei detenuti, Andrea Ostellari, che ha fatto il punto della situazione e ha voluto rassicurare sull’impegno da parte del Governo a sistemare le cose. “Abbiamo ereditato un sistema carceri che era stato un po’ abbandonato” sottolinea Ostellari. Oggi quindi dobbiamo cercare di invertire la rotta investendo sul personale, non solo polizia penitenziaria, ma anche educatori e psicologi”.

Ma soprattutto, l’obiettivo è combattere il sovraffollamento con la rieducazione dei detenuti, che passa attraverso un’attività lavorativa. “Per affrontare questo tema, prima si sono adottati provvedimenti come lo svuotacarceri, o sconti di pena, ma crediamo che sia un errore, perché si crea un illusione che non viene poi riflettuta nella realtà. Crediamo invece che lo strumento giusto sia investire sul lavoro. I dati ci danno ragione: il 98% delle persone che imparano qualcosa durante la detenzione, non rientrano poi nel circuito criminale. In questo modo da un lato si fa rieducazione, dall’altro si investe sulla sicurezza per le nostre comunità”. A fronte di ciò, attualmente i numeri sono risicati: solo 11 detenuti lavorano. “Bisogna coinvolgere anche il mondo del lavoro, facendo conoscere agli imprenditori quali sono le possibilità che la legge offre da questo punto di vista”.

A questo proposito, si chiede l’impegno delle istituzioni locali, “che possono essere coinvolte con i lavori di pubblica utilità”. Si chiede anche “più personale anche sotto il profilo sanitario. In questo ci stiamo impegnando per portare una proposta che sia risolutiva”.

LA POLEMICA – Il dialogo con le istituzioni locali, tuttavia, non è iniziato al meglio: al sopralluogo si erano presentati anche il sindaco Gianluca Galimberti e il presidente del Consiglio comunale Paolo Carletti, che tuttavia non sono stati ammessi alla riunione preliminare. Una situazione che ha provocato grande disappunto nei due rappresentanti istituzionali, come ha evidenziato lo stesso Carletti, tanto che entrambi prima dell’inizio della visita sono tornati in Comune.

D’altro canto il sottosegretario, dopo l’incontro in carcere, si è recato personalmente in Comune per parlare con il primo cittadino. Secondo quanto riferito dalla delegazione, la riunione privata era prevista dal protocollo delle visite in carcere, ma gli amministratori avrebbero tranquillamente potuto partecipare alla visita del penitenziario.

I SINDACATI – Presente fuori dal carcere una rappresentanza sindacale: come evidenzia Sergio Gervasi, segretario Uil Pa Lombardia, “la situazione in questo carcere è più che allarmante. Soffriamo tantissimo la carenza di personale di polizia penitenziaria, soprattutto in questo periodo, in cui diverse unità sono state distaccate presso il Gom (Gruppo operativo mobile). Ormai non si riescono più a garantire i diritti minimi al personale, che è stremato e non ha più possibilità di un recupero psico-fisico. Serve che la politica prenda atto di questa situazione così gravosa e si impegni a far si che questo istituto torni ad essere un fiore all’occhiello del sistema carcerario”.

Soddisfazione da parte del Sinappe per la visita del sottosegretario, come sottolinea il vice segretario regionale Vincenzo Martucci, che definisce l’incontro come “una vicinanza istituzionale che fa sentire tutti gli operatori meno soli”. Il sindacalista rimarca i tanti problemi accumulatisi negli anni: “L’istituto Cremonese da un po’ vive una situazione insostenibile, con una carenza di organico relativa alla Polizia Penitenziaria di 50 unità se a questo aggiungiamo i vari distacchi a vario titolo la situazione diventa disastrosa.

Eventi critici che si ripetono nel quotidiano con continue aggressioni fisiche e verbali al malcapitato poliziotto di turno. Spesso i poliziotti sono costretti a fare il doppio turno con conseguente taglio di congedi e riposi. La presenza del Sottosegretario e l’interesse mostrato dallo stesso verso le problematiche denunciate dal personale e dai vertici ivi in servizio è un segnale da cogliere in maniera del tutto positiva, considerato che lo stesso ha prospettato degli interventi celeri per la soluzione di alcune problematiche molto sentite dagli operatori”.

Laura Bosio

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