Cronaca

Musica notturna in piazza Pace
Comune: parola d'ordine dialogo

Il Comune avvierà presto azioni per far dialogare tutti coloro che hanno un attività in piazza della Pace, cuore delle animazioni estive che portano con sé problemi di disturbo della quiete pubblica. E presenterà ad ogni titolare i contenuti del Regolamento di convivenza civile approvato un paio di settimane fa dal Consiglio Comunale e diventato attuativo da pochi giorni. “Adesso bisogna farlo conoscere a tutti”, dichiara l’assessore al Commercio e alla Polizia Locale Barbara Manfredini, convinta della necessità del dialogo per una problematica che puntualmente si ripresenta da anni e che venerdì scorso è stata innescata dal dj set a tutto volume allestito tra la Tisaneria e l’ingresso dell’hotel Impero. Il primo di una serie.

Musica sparata come in discoteca e folla di ragazzini assiepati, senza però che questo possa configurarsi come un “evento”, quindi un’attività che necessita di permessi da parte delle autorità di ordine pubblico, né tantomeno di un servizio d’ordine da pare degli organizzatori. E che pertanto viene lasciato alla loro autoregolamentazione, che però spesso contrasta con la percezione di frastuono da parte di chi vorrebbe dormire.

“Proprio per contemperare le diverse esigenze – spiega Manfredini –  abbiamo approvato il nuovo regolamento, che appunto si chiama di ‘convivenza civile’ e in particolare l’articolo 30”, quello che definisce gli obblighi dei gestori. “E valuteremo anche  gli aspetti legati alla sicurezza”, legati al fatto che si creino assembramenti potenzialmente rischiosi. “Teniamo conto che si tratta di un’attività complessa che coinvolge diversi uffici comunali: Polizia locale, Ufficio Eventi, Ufficio Ambiente”.

Resta il problema del controllo dei decibel: va da sé che in serate come quella di venerdì era stata chiesta ed ottenuta dall’Ufficio Ambiente la deroga alle emissioni sonore, ma nessun’altro soggetto se non l’Arpa può attestare l’eventuale superamento dei limiti derogati. E l’Arpa interviene solo su richiesta del Comune o di altri soggetti. In questo senso l’articolo 30 del regolamento cerca di mettere dei paletti: le deroghe non possono essere più di 20 all’anno per ciascun esercizio pubblico, sia per eventi all’interno che all’esterno; la musica deve comunque finire entro le 24; la richiesta deve essere presentata almeno 15 giorni prima dell’evento e potrà essere non concessa in considerazione di sovrapposizioni; le attività musicali devono essere dotate di strumentazioni utili al controllo e regolazione del volume.

Il punto è fare rispettare queste regole. E allora la mediazione del Comune sarà più che mai indispensabile. gb 

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...