Cronaca

Medici, entro il 2025 62 cessazioni.
Solo 11 hanno risposto al bando

Gianmario Brunelli

Di qui al 2025 in Ats Val Padana 62 medici cesseranno la propria attività: 23 entro quest’anno, 21 nel 2024 e 18 nel 2025: essi rappresentano il 14% rispetto all’attiuale organico, che conta 441 medici. Questa la fotografia che Ats Val Padana fa della situazione della medicina generale, a fronte dell’analisi recentemente pubblicata da Agenas, in cui la Lombardia appare sotto molti aspetti fanalino di coda. A fare il quadro della situazione è il dottor Gianmario Brunelli, direttore del Dipartimento Cure Primarie dell’Ats Val Padana.

“Si tratta di medici che usciranno dal sistema in quanto compiranno i 70 anni, età prevista per andare in pensione” spiega. “E sebbene ora vi sia una deroga per poter restare fino a 72, abbiamo visto che la disponibilità in questo senso è molto contenuta: da che è uscita la norma solo un collega ha acconsentito a restare”. Senza contare che il numero potrebbe essere più alto, in quanto vi è anche la possibilità, per alcuni, di pre-pensionamento.

A fronte di questa emorragia, non vi sono certezze sui nuovi innesti, e i numeri per il momento sono tutt’altro che incoraggianti: “A marzo abbiamo pubblicato ben 159 posti vacanti, ma hanno presentato domanda solo 11 professionisti” spiega il dottor Brunelli. “Di questi 11, dopo il colloquio svoltosi il 9 di questo mese, solo 5 hanno accettato il posto”.

Numeri preoccupanti, dunque, anche perché “non abbiamo prospettive positive” sottolinea ancora il dirigente. “A questo proposito, ci sono state azioni migliorative a livello centrale, certo, ma ci aspettavamo di più. Mi auguro che dopo questo documento descrittivo pubblicato da Agenas, ne segua uno contenente anche delle proposte concrete per trovare soluzioni. Tanto più che noi, come direzione strategica, abbiamo presentato documenti descrittivi e avanzato proposte, anche a livello regionale, avanzando suggerimenti da presentare al ministero”.

Il report Agenas pone l’accento anche su altri dati inquietanti, come ad esempio il rapporto tra cittadini assistibili e numero di medici a disposizione, che se per la Lombardia è già il più alto – 1450 – in Ats Val Padana va ancora peggio, in quanto ogni medico ha mediamente da seguire 1495 cittadini, e ulteriormente peggiorativo è il dato del territorio Cremonese, dove sono addirittura 1.523. “Anche per questo si mette in atto l’innalzamento del massimale oltre i 1.500. Chiaramente dal punto di vista dell’opinione pubblica c’è la preoccupazione che questo possa comportare un abbassamento della qualità dell’assistenza, anche se non è necessariamente in questi termini, perché chi ha uno studio ben organizzato può compensare bene e lavorare senza problemi” sottolinea Brunelli. D’altro canto questi dati sottolineano ancora una volta quanto sia pesante la carenza di organico nel sud della nostra Regione.

Laura Bosio

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