Cronaca

Caos in carcere: detenuto distrugge
calorifero e allaga sezione

Giornata di follia al carcere di Cremona, dove un detenuto ha dato in escandescenze, distruggendo il termosifone e allagando con l’idrante la sezione del vecchio padiglione. L’episodio risale alla mattinata di domenica quando l’uomo, di nazionalità straniera, dopo aver staccato il calorifero dal muro lo ha scaraventato contro i vetri blindati del box degli agenti, distruggendolo. Non contento, con la manichetta dell’idrante ha allagato l’ambiente, utilizzando poi un pezzo del termosifone come arma per non fare avvicinare nessuno.

A raccontare l’accaduto è il segretario regionale del Sappe, Alfonso Greco, che evidenzia come “solo grazie all’intervento del personale di Polizia Penitenziaria di Cremona si è ripristinato l’ordine e la sicurezza all’ interno della Sezione senza alcun inconveniente. Lavorare in questo contesto è diventato sempre più estenuante e il personale di Cremona è in seria difficoltà soprattutto per la carenza di organico e la mancanza di politiche gestionali adeguate” sottolinea Greco, che evidenzia come “senza la professionalità e l’alto senso del dovere profuso da tutto il personale di Polizia Penitenziaria, questi gravi eventi avrebbero di certo prodotto conseguenze molto più destabilizzanti”.

“Non passa giorno che non si verificano aggressioni, incendi ed altri gravi eventi critici nei confronti della Polizia Penitenziaria che presta servizio nelle carceri per adulti e minori della Nazione”, aggiunge il segretario generale del Sappe Donato Capece. “Siamo sconcertati dall’assenza di provvedimenti in merito contro chi si rende responsabile di queste inaccettabili violenze, determinando quasi un effetto emulazione per gli altri ristretti violenti. Aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno”.

Impietosa la denuncia del leader del Sappe: “Così non si può andare avanti! Le colleghe ed i colleghi di Cremona, attraverso il Sappe, tornano a sollecitare le istituzioni penitenziarie affinché adottino con urgenza provvedimenti concreti ed urgenti per fronteggiare la grave situazione che sta contraddistinguendo negativamente le strutture detentive regionali lombarde”. Si ribadisce quindi la “necessità di avere, a propria tutela, nuovi strumenti di operatività come il taser, kit anti-aggressione, guanti antitaglio, telecamere portatili, per altro promessi da mesi dai vertici ministeriali ma di cui in periferia non c’è traccia alcuna” conclude Capece.

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