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Dorrego fa il bis a Roma con il ristorante argentino El Porteño Gourmet

(Adnkronos) – Oggi Roma, ieri Milano, domani Firenze e Bologna e (si pensa) Londra e Berlino, in futuro Cina e Emirati arabi. Non si fermano i progetti della Dorrego company che attua un piano di espansione che va dalla ristorazione, con il marchio El Porteño alla sesta apertura in Italia, fino al debutto nel mondo dell’hospitality. Nata nel 1995, guidata da Fabio Acampora e dai fratelli argentini ‘doc’ Sebastian e Alejandro Bernardez, la Dorrego Company immagina, progetta, costruisce e gestisce lounge bar e ristoranti sempre innovativi: per la capitale dopo l’apertura a Roma del primo El Porteño Teatro Valle (ottobre 2020) arriva El Porteño Gourmet, incentrato sulla cucina argentina al top e che si trova in pieno centro incastonato all’interno di ‘Umiltà 36’ hotel di Shedir Collection nato dalla ristrutturazione del palazzo storico ex sede di Forza Italia.  

Il debutto romano del brand, avvenuto al teatro Valle pochi mesi prima del lock down, pare sia stato notato in Vaticano. Si narra di un delivery molto tradizionale e parco, ovvero a base di empanadas, asado, flan de leche con l’immancabile mate, destinato proprio alla tavola di Papa Francesco. Di certo c’è solo che la nuova sede di via dell’Umiltà non a caso ‘Gourmet’ non fa delivery: chi vuole provare i sapori dell’Argentina più autentica, deve recarsi nel locale a pochi passi dalla Fontana di Trevi che colpisce per la cura del design e il calore degli arredi che ne fanno un piccolo “museo-gioiello” dove regnano i simboli della cultura argentina: il gioco del Polo e il Tango, dal 2009 Patrimonio Intangibile dell’Umanità per l’Unesco. E così si ispirano al tango le play-list del locale, che accompagnano i pasti in sottofondo. 

Come per tutti i ristoranti El Porteño, anche questa volta è centrale il tema del recupero e del riutilizzo di oggetti e materiali originali arrivati direttamente dall’Argentina, a partire dagli arredi interni, frutto di una minuziosa ricerca dei fratelli Bernardez. La prima sala, che sembra un “salotto di casa” di Buenos Aires mentre il secondo ambiente, anche detto la “Sala del Polo” per i décor dedicati allo sport di cui l’Argentina è indiscussa leader, rappresenta invece il cuore pulsante del nuovo El Porteño Gourmet, con una grande vetrata come soffitto e il pavimento creato con tre mosaici di cementine tipiche, a formare un gioco cromatico e di trame tipiche delle case di Baires. Il cuore pulsante del ristorante è la cucina a vista, come in tutti i Porteño: è il palcoscenico protagonista dell’immancabile rito della parrilla, ovvero della carne cotta lentamente e rigorosamente alla brace. Attorno alla parrilla de El Porteño Gourmet, ridisegnata da Sebastian Bernardez, si trova un lungo tavolo rettangolare in legno di quattro metri, un vero e proprio “sharing table”.  

L’offerta gastronomica de El Porteño Gourmet non può che partire dalla parrilla dove il fuoco è mantenuto ad arte da esperti “asadores” alle prese con i tagli di carne tipici della cucina argentina: dal Bife milonga (una costata di black angus con filetto) al Bife de chorizo (controfiletto di manzo), all’immancabile Asado (le classiche costine di vitello). Qualsiasi sia la scelta della portata di parrilla, al tavolo arrivano le immancabili e tradizionali guarniciones (purea di zucca e di patate, patate fritte, insalata argentina e insalata russa). Nel menu non possono mancare le empanadas, i panzerotti tipici al forno, e la Provoleta, una provola fusa in padella: poi ecco le Mollejas salteadas, le animelle saltate che s’avvicinano a quelle della cucina romana, per un omaggio alla tradizione culinaria della Città eterna che accoglie il ristorante.  

“Abbiamo voluto realizzare un ristorante dalla precisa identità che rispecchiasse nella maniera più autentica le atmosfere contrastanti e affascinanti che si incontrano in Argentina. Un progetto già sviluppato a Milano, che è diventato realtà anche a Roma grazie alla partnership con Umiltà 36 di Shedir Collection, che ci ha dato la possibilità di essere partecipi di questa nuova stagione di cambiamento e ripresa dell’accoglienza del turismo internazionale che sta vivendo la Città Eterna e che non finisce mai di stupire”, sottolineano i tre patron Fabio Acampora e Alejandro e Sebastian Bernardez. 

 

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