Cda di A2A, la replica del
centrosinistra alla minoranza
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Altre reazioni, stavolta della maggioranza a sostegno del sindaco Galimberti, alla mancata elezione di un rappresentante della lista degli ex soci Lgh Cogeme e Aem nel Consiglio di amministrazione di A2A, rinnovato la scorsa settimana. La minoranza di Malvezzi, Fasani, Simi e Ceraso ha stigmatizzato l’irrilevanza del Comune di Cremona in questa partita. Ora a replicare sono i consiglieri di maggioranza Poli, Manfredini e Pasquetti, che parlano di “becera arroganza e insopportabile supponenza” dei loro oppositori, “frutto dell’ignoranza (nel senso etimologico del termine: non conoscere, non sapere), elemento questo molto grave in generale, ma che diventa intollerabile in coloro che vorrebbero fare politica con la P maiuscola, come accade per il quartetto dei consiglieri Malvezzi, Fasani, Simi e Ceraso.
È infatti evidente da quanto scrivono che non hanno le idee chiare sulle modalità con le quali è avvenuto il rinnovo del Cda della multiutility A2A”.
“Ci scusiamo con i lettori per la disamina tecnica che seguirà, ma crediamo sia necessario farlo, in primis per i 4 consiglieri e poi per chi fosse interessato”, spiegano i consiglieri di maggioranza.
“Il consiglio di amministrazione di A2A è costituito da 12 consiglieri, di cui 8 espressione della lista di maggioranza, 3 espressione di liste di minoranza (una o più); uno è l’amministratore delegato.
L’elezione dei consiglieri avviene attraverso il voto espresso a queste liste di candidati, seguendo alcune regole un po’ complesse.
Se nell’occasione precedente due erano le liste, una di maggioranza e una di minoranza, in occasione di quest’ultimo rinnovo le liste erano 3: la lista di maggioranza, espressione dei 2 soci che detengono più del 50% del capitale sociale (i Comuni di Milano e Brescia) e 2 liste di minoranza, una espressione dei fondi soci di A2A e una che aspirava a rappresentare altri territori della Lombardia (tra i quali Cremona con AEM) e alcuni privati.
La lista di maggioranza ha votato ed espresso 8 consiglieri. La lista di minoranza dei fondi avrebbe potuto esprimere tutti e 3 gli altri consiglieri se avesse superato il quorum del 20% del capitale sociale; qualora il quorum del 20% non fosse stato raggiunto, ci sarebbe stata la possibilità per la seconda lista di minoranza (quella che comprendeva anche Cremona) di esprimere un proprio candidato, a condizione però che raggiungesse almeno un terzo della percentuale ottenuta dalla prima lista dei fondi.
Ma la seconda lista di minoranza (quella comprendente Cremona), che nelle interlocuzioni e accordi precedenti con i vari attori avrebbe potuto aspirare al 7%, si è fermata invece poco sotto il 5% del capitale sociale, perché alcuni soci, che dalle interlocuzioni avute avrebbero potuto votarla, non l’hanno fatto.
A questo punto, non avendo la seconda lista di minoranza raggiunto il quorum previsto, non ha eletto nessun rappresentante, lasciando il terzo eletto ancora alla lista di minoranza dei fondi.
Per la precisione, si è in attesa di ricevere i verbali ufficiali dell’assemblea dei soci di A2A per avere i risultati definitivi delle votazioni con le quote capitale esatte espresse dai voti, visto che la prima lista di minoranza era molto vicina al raggiungimento del quorum del 20%.
Questi sono i fatti inoppugnabili, avvenuti nell’assemblea di A2A, non le chiacchiere basate solo sul desiderio compulsivo e incoercibile di denigrare qualsiasi azione fatta dall’Amministrazione Galimberti.
Per concludere, vorremmo ricordare che se fossero state seguite le idee di Malvezzi & C., ci saremmo trovati a gestire LGH sprofondata nei debiti e la liquidazione di AEM per poter far fronte alle richieste delle banche. Fortunatamente invece LGH è entrata a far parte di un gruppo sano e dinamico, che ha progetti per il nostro territorio, ed AEM è stata rilanciata e offre servizi preziosi per la nostra comunità!
E se parliamo della possibilità di esprimere, anche nelle prossime occasioni, un consigliere nel cda di A2A, la più grande multi utility italiana, è proprio grazie alle scelte fatte, che non solo hanno salvato Aem, dandole una prospettiva di crescita, e hanno garantito a LGH un futuro, ma offrono la possibilità a Cremona di costruire alleanze importanti e creare sinergie con altri territori.
Aggiungiamo che la Fondazione LGH, nata dalla fusione, sta già aiutando progetti di sviluppo a Cremona e l’impegno in atto su più fronti, con i comitati territoriali e con i costanti contatti con i vertici di A2A, ha l’obiettivo di rafforzare il lavoro di risposta alle esigenze dei territori”.
“Tutto questo – è la conclusione della replica – alla faccia degli aspetti comici e dei discorsi alla Tognazzi in “Amici miei”! Voi invece, cari Malvezzi, Fasani, Simi e Ceraso ci stupite ogni volta per la superficialità con la quale trattate temi così importanti”.