Cronaca

Primo Maggio, a Crema la
manifestazione provinciale

Cento anni fa il regime fascista aboliva la festa del primo maggio, facendola confluire in altra data legata alla nascita di Roma. Oggi a 100 anni di distanza celebrata anche a Crema la Festa del lavoro, alla presenza dei rappresentanti di Cgil, Cisl Uil, di sindaci ed amministratori del territorio, in primis il sindaco di Crema, Fabio Bergamaschi, in rappresentanza della provincia di Cremona, il sindaco di Pianengo Roberto Barbaglio, ma anche consiglieri comunali di minoranza, l’ex sindaca Stefania Bonaldi, il consigliere regionale Matteo Piloni e tanti cittadini.

Accompagnata dalla Filarmonica Castiglionese, la cerimonia si è svolta come di consueto nei pressi del monumento ai caduti sul lavoro di piazza Marconi, davanti al quale dopo la deposizione di una corona, si sono alternati gli interventi. In apertura, Mario Calzi, presidente Anmil Cremona, che ha parlato della necessità di tutela delle vittime sul lavoro e delle loro famiglie, di storie personali di donne e uomini che cambiano per sempre a seguito di infortuni, delle morti anche di ragazzi impegnati in percorsi di alternanza scuola lavoro (ora Pcto).

Sul punto, nella nota diffusa da Anmil, con i dati relativi alla nostra provincia, si registrano nell’ultimo anno, quattro morti sul lavoro, un + 5,3% nel dato relativo alle denuncie di malattie professionali e, fortunatamente, un decremento del 23% degli infortuni sul lavoro, ma si tratta di dati riferiti ai casi denunciati. Per il rappresentante della provincia, Barbaglio, occorre fare di più, mentre il sindaco Fabio Bergamaschi, riprendendo i riferimenti alla carta costituzionale, al centro delle celebrazioni di quest’anno di Cgil, Cisl e Uil ha rimarcato come il lavoro debba essere riconosciuto a tutti come diritto che però va tutelato, in “un paese che cresce poco e distribuisce male”.

l sindaco di Crema ha poi ricordato la riduzione dei salari negli ultimi 30 anni, gli alti tassi di precarietà e l’importanza dell’impegno di ciascuno nella promozione del lavoro inteso in senso ampio, citando anche ad esempio, i lavori per la rigenerazione dell’area ex Olivetti, l’importanza della collaborazione con il sindacato e chiosando con il “Viva l’Italia che lavora”, che ricorda il brano di De Gregori.

Sui principi costituzionali e non poteva essere altrimenti, il focus dell’intervento di Gabriele Cavallini, presidente del Comitato cittadino per la promozione dei principi della costituzione, perché secondo Cavallini “i diritti dei lavoratori sono spesso diritti attaccati, disattesi e negati”. Per questi motivi, per Cavallini, è importante che il Comitato che presiede si faccia parte attiva per ricordare a tutti come il lavoro “è pietra angolare su cui fondata la Repubblica”.

A nome di Cgil, Cisl e Uil, l’intervento di Ivan Zaffanelli, segretario Cisl Asse del Po, che ha evidenziato l’apporto che l’effettiva partecipazione del mondo del lavoro può fornire per affrontare i cambiamenti strutturali dell’economia. Per Zaffanelli, che riprende più volte il testo dell’articolo 4 della Costituzione, occorre accrescere le filiere delle energie alternative e aprire un confronto serio con il governo. Per il sindacalista Cisl, occorre poi partire dalla garanzia del diritto al lavoro, promuovendo le condizioni che lo rendano effettivo: “Il lavoro, punto essenziale e fondamentale della democrazia, perché è con il lavoro che si realizza la libera partecipazione dei cittadini alla vita politica economica del Paese. Ecco perché è importante la mobilitazione unitaria delle prossime settimane – ha concluso Zaffanelli – per riallacciare rapporti deteriorati con il governo”.

Al termine degli interventi i partecipanti hanno raggiunto in corteo piazza Duomo, dove si è esibita la Filarmonica Castiglionese sancendo l’ideale incontro tra le celebrazioni per la festività del Primo maggio e il programma della Festa del salame nobile cremasco in corso di svolgimento.

Ilario Grazioso

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